giovedì 30 dicembre 2010

jean giono

ho finito di rileggere Risveglio.
nella pace di queste giornate d'inverno.
descrizioni bucoliche e di venti che adesso conosco e che non conoscevo dieci quindici anni fà alla prima lettura.
leggendo sentivo la campagna,rivedevo le mulattiere che portavano agli uliveti,sentivo il fischiare del vento freddo contro che ti rinserrava e faceva inchinare la natura.
davanti agli occhi le mani screpolate di mio padre, nel silenzio della potatura della vigna, e di mia madre che raccoglieva olive.
rivedo ora le nuvole che corrono a rinpiattino.
ricordo al crepuscolo, il vento che cedeva il passo alla notte che calava.
mi ritorna , fermo, dritto in piedi, come un ulivo, lo scrivere di Biamonti.
descrizioni e ricordi, venti e attese, ulivi e ginestre, silenzi e parole, scritti raminghi e la notte e poi il silenzio.
sento arrivata l'ora di rileggere francesco, con la maturità degli anni, la conoscenza del territorio e della campagna.
perchè oggi ho capito anch'io che il vento và e poi ritorna, ho capito che il vento, per largo che sia, non porta via nulla, ma dà respiro, vita, ed è soffio vitale.
e se lo sai sentire "u te scioa u pensà".
come il raccontare di Francesco

martedì 28 dicembre 2010

è passato il natale?

queste feste che non lo sembrano.
senza infrasettimanali.
un natale che mi è passato inosservato.
e questo freddo.
un buon momento per rinchiudersi e raccogliersi
una buona rimpatriata tra reduci grazie ai Nomadi e poi notti di tisane,
perchè le nottate diventino invernali,buie, silenziose e assorte, con le nuvole che camminando leggere e lente nascondono luna e desideri.

giovedì 23 dicembre 2010

consiglio per le feste..

.. di natale.
agli amici che leggono poco consiglio la lettura di un libriccino adhelphi, da 5 euro di stephan Zweig -Mendel dei libri-.
vale leggerlo che si apprezza la bellezza dei margini,l'essere al mondo senza esserci

quest'anno causa l'anticipata raccolta e frangitura delle olive, non regalerò libri ma una bottiglia trasparente riempita di torbido olio ( sturbuu) con etichetta fatta a mano, con dedica che definisce l'olio come uno dei libri che la terra ci scrive, e che noi condendo usiamo e gustiamo per leggere la terra.
e qui un distinguo:
l'olio o il vino artefatti, sono pur sempre olio e vino, ma come una cosa è leggere Calvino, Marquez, Dostojewski o Izzo, altro è leggere moccia o "don" brown.
che al palato possono sembrare anche più buoni ma sono ben altro che nutrimento.

l'artefatto è bello,buono al palato, ben confezionato,fruibile facilmente.
L'olio ed il vino, quelli veri; per condire basta una goccia,
per bere bastano due gotti, entrano dentro, vànno in profondità,
devi imparare il gusto un po' aspro, ma quando lo sai.....
moccia non lo digerisci più, anche perchè non riesci più a berlo.
in casa almeno.

domenica 19 dicembre 2010

pensieri

stamattina ero con gli occhi al mare, all'orizzonte, aspettando l'alba.
autunno primavera ed inverno mi capita giornalmente di non perdermi l'alba, e mi piace, mi fà pensare con calma.

mi perdo invece quasi tutti gli "imbrunire", parola che preferisco alla parola tramonto. sfortunatamente in quelle ore lì sono affacendato sempre, e mi manca quella possibilità che ho avuto in altri tempi, di aspettare il passaggio alla notte, in campagna o in riva al mare, tranquillo, solo o parlando con qualche amico.
e trovavo pensieri profondi che diventavano benessere fisico, creandomi un senso di equilibro che al mattino, al risveglio prima dell'alba, c'era ancora.

sabato 18 dicembre 2010

mi sono rallentato

Finite le olive (in anticipo sui tempi soliti), arrivato il freddo, in attesa della luna di gennaio per le potature pomeridiane,mi sono rallentato.
ho recuperato il lavoro in ufficio,
ho ripreso le letture ed ho visto, a casa, qualche bel film.
mi sento pronto per le uscite natalizie con gli amici, e già mi vedo con loro, gli occhi sbronzi all'alba puntati al sol dell'avvenire, sperando non siano i soliti CASINI furbi, ma che un frullo d'ali ed un colpo di VENDOLA soffi via un bel po' di vecchiume.

ah.... che bello "quando sembravano vere anche le utopie" ed io che c'ero, ricordo, volevo senz'altro un mondo meglio di così.
voglio anche dire che a me è andata bene;
ma non sono contento completamente.
lo voglio dire per i tanti amici che non ce l'hanno fatta,che non hanno avuto la stessa fortuna e che poi non abbiamo aiutato per non dire dimenticato.

una volta arrivati la lotta si è fatta solo dialettica, alla scrivania.
davanti ad una tazza calda di caffè

martedì 23 novembre 2010

io cito, tarzan sarà qualcun altro.

embe', devo alzarmi ogni tanto per prendere qualcosa da bere, andare in bagno o sgranchire le gambe, ma da tre lunedi tre, la televisione mi piace e la guardo, e riesco a guardarla per la durata del programma.
e sono convinto che l'informazione stia passando, e che arrivi, e che un po' di coscienza, anche per la crisi economica che si stà vivendo dappertutto,( esclusi sempre i ricchi) si stia alzando.
coscienza sociale e politica.
e ascoltando saviano e c. mi torna la voglia dell'impegno politico attivo.

""""""sto' rileggendo libri di Jim Harrison.....
la sua concezione della vita, ed il senso che ci trova non è che combacino molto con il sentire la necessità dell'impegno .......""""""""""""
allora devo sforzarmi di pensare che sì, jim ha ragione sulla linea, ma non si è soli su questa terra.
e se si hanno mezzi (come saviano e soci) o testa (come Harrison) comunque deve essere obbligo metterli a disposizione.

fare la propria parte e poi tornare sulla strada, ad urlare come lupi della steppa alla luna, in direzione della montagna incantata.
certi che quando arriverà, sarà un bel giorno per morire.

domenica 14 novembre 2010

uno sport .....de finesse

sono da venti anni un cicloamatoreturista.
senza correre ma sudando mi sono pedalato più volte tutte le strade della provincia di Imperia e della vicina francia, in compagnia e da solo.
sempre , da sempre, senza sapere chi c'è sotto quel casco, o dietro quegli occhiali e coperto dalle maglie colorate ho salutato e sono stato salutato.
da tutti, anziani o ragazzi
non era e non è necessario conoscere, siamo ciclisti e sappiamo il valore del pedalare ed il senso della scelta di uno sport così.
.......................................................
che gioia per me la ciclabile, non credevo l'avrebbero fatta.
avrebbe avvicinato orde d'oro alla bicicletta, persone nuove.
e avrebbe tolto noi dal traffico.

oggi c'è, ci vado spesso.
ci sono le orde d'oro alla gengis khan, forse non ci si può salutate tutti, ma sulla ciclabile quel saluto del ciclista da bicicletta che conosco io non c'è.

mi intristisco.
mi sottolinea quell'"esprit de finesse" che ho conosciuto nell'amatore cicloturista e che sulla ciclabile non trovo.
mi fa pensare che un po' di anima quì manca .
e che l'approccio alla ciclabile per adesso è molto materiale.
senza pensieri e senza pensare.

lunedì 8 novembre 2010

quando nel lavoro c'è la musica

una pausa.
un pensiero.
sono tanti anni che lavoro la gran parte del mio tempo con i piedi sotto un tavolo, ed ho la fortuna di poterlo fare ascoltando la musica.
il Jazz funziona sempre, qualunque genere, su qualunque lavoro e sopra qualunque concentrazione, anzi mi aiuta.
in questa pausa il pensiero è quale altra musica và bene?
ripassando con la memoria sono arrivato a poter dire che siamo sul pop ed i gruppi che posso ascoltare senza esserne distratto sono due e si assomigliano.
Premiata Forneria Marconi, storia di un minuto o made in Japan in particolare, ed i Genesis, second out ed i primi lp foxtrot e trespass in particolare.
e' la musica dei miei ricordi, quando lavoro mi ferma il tempo e mi viene sera senza sentire la noia o la pesantezza del fare impiegatizio.
mi alleggerisce e mi dà un relax interiore.
è veramente un grande aiuto.
altre musiche che amo e canto non mi aiutano altrettanto.

mercoledì 3 novembre 2010

2 novembre

mi tocca
e' una memoria che và oltre, agli amici ed ai parenti che non ci sono più.
il 2 novembre al cimitero, sotto la pioggia a salutare, in particolare, tanti badalucchesi che sono andati via e tornano per questo e forse soltanto per questo giorno.
Poi via dal cimitero pieno di pensieri, cercando di capire qualcosa, ma senza cercare una risposta.
Anch'io tornerò a casa.
decido di inaugurare una mia tradizione.
Passo in cantina prendo 4 bottiglioni di vino, e lo ripeterò tutti i 2 novembre.
Non è una risposta, ma il dopo cena sarà puntuale.
ricorderò e brinderò alle antiche sere, agli amici lontani,alle musiche mai dimenticate,e sorridendo penserò parecchio.

domenica 31 ottobre 2010

sortilegio

Piove.
giro a vuoto in casa, che è presto.
Leggo, sfoglio, metto a posto giornali e appunti.
in sottofondo, con attenzione Nelson di Paolo Conte, come suggerito da Marlor. Fortuna che l'uliveto è già pronto per la raccolta, con le reti stese sotto.

Guardo fuori, il mare.
Torno in giro per le stanze. non mi ci vedo in casa la domenica mattina, rischi l'abbiocco mentale, e ripenso:" dentro sono frenetico."
non riesco a stare.
e mi accorgo di cose che sapevo.
E' la campagna che cambia passo.
quando vai in campagna è lei che ti detta i tempi; per la tua necessità, se nò non la reggi nò la "giornata".
in campagna si segue un ritmo più lento che è un adeguamento al suo ritmo.
la natura non fà salti.

l'ufficio invece ormai mi fà solo saltare, per darti un'apparenza di efficacia, penso io; per farti pensare che essere diversi dal passato e di verdi dai ritmi del passato sia migliorare.
penso anche che pensiamo meno, perchè abbiamo fretta, e che non sia solo colpa della fretta
che pensare meno aiuti chi ci dà i tempi
i tempi ce li danno (mi piace ripetere D A N N O, non solo voce del verbo dare)
la famiglia (rileggere Engels)
il lavoro (quello dipendente da altri)
la società che vivi, intendendo la nostra, potere e informazione e oggetti.

ma qui mi fermo , per ripensare ai passi lenti che mi portano,(le mattine che posso) in MEOSU, l'uliveto, o in FRAITUSA, vigna e orto, con mia madre e mio padre, parlando di ........non mi ricordo cosa, ma parlando e ..........ridendo

lunedì 25 ottobre 2010

letture

ultimamente ho letto nuovi libri nuovi per recensioni lette e raccolte su giornali che riflettono i miei orientamenti socio politici, e a lettura ultimata mi sono chiesto come si fà a consigliare come fantastici certi libri.
evvero sì che ognuno ha i suoi gusti e le passioni, ma si tengono per sè o si dice che sono piaceri personali.
perchè poi ti viene l'idea che sia un piacere all'editore o all'amico autore.
e poichè mi è capitato con più libri smetto subito di comprare le recensioni.
e mi dedico al passaparola che mi sembra una ottima idea bloggerrima e mi dà più garanzie, ricevendo di fatto consigli slotanto dai bloggerrii che leggo, e che leggo perchè mi piacciono, che mi piacciono perchè sono più vicini alle mie orienze socio politiche.........
ma i miei amici di rete non devono rispondere ad editori....

domenica 3 ottobre 2010

è ora..

l'assenza dal blog ha, tra gli altri sensi, anche il significato di un piccolo allontanamento dalla vita reale, in questi e di questi ultimi tempi.
ma non dalla vita tutta.
ho fatto letture e riletture che hanno generato riflessioni e buoni sentimenti.
ho ascoltato musica da pensare e altra che ha creato sottofondi adeguati ai pensieri
fisicamente ho terminato la vendemmia peggiore che ricordi io.

stò ritornando alle voglie ed ai desideri e alla rabbia.
stò ritornando
anzi,
sono già arrivato.

è ora..

sabato 11 settembre 2010

c'è anche la politica, bellezza!!!

"Ambrosoli se l'è cercata" è una frase da Andreotti.
ed il fatto che la dica oggi significa soltanto che lui sà che oggi può dirla tranquillamente e impunemente.
IO MI RICORDO(cito Perec)che lui ha gestito il potere dal '46 ad oggi e se oggi le istituzioni sono quello che sono, un gran bel po' di (de)merito è tranquillamente ed impunemente il suo.

vengo a sapere anche che l'onorevole Scajola intende vendere la casa di Roma e donare in beneficenza i soldi che ricaverà.
a parte che la vera beneficenza si fà in silenzio
trovo più opportuno che i soldi che ricaverà li restituisca allo stato.
quei soldi probabilmente arrivavano da tasse pagate dai cittadini.

mercoledì 8 settembre 2010

saette e fulmini

stamattina poco prima dell'alba. tuoni fulmini e lampi.
e in un soffio il temporale.
il segno che l'estate stà finendo, e mentre sono lì al buio e alla finestra arriva il ricordo.
da ragazzo a Badalucco al fiume, poco prima che iniziasse la scuola ( primo ottobre) si faceva l'ultimo bagno, l'ultima nuotata. poi a riva con l'asciugamano sulle spalle, gamba tirate al petto, sigaretta (sob) ci si perdeva nei pensieri e ci si riempiva di parole con l'amico del cuore, sul futuro e sul cuore sempre caldo.

e' successo più avanti negli anni anche al mare, l'ultima nuotata di stagione.
poi a riva con l'asciugamano sulle spalle, niente più sigaretta (ok) mi perdevo nei pensieri,... con gli occhi all'orrizzonte.. nel vuoto che c'è senza parole.

quest'anno pensavo và a finire che non faccio neanche più l'ultimo bagno.
certo, per colpa di questo improvviso maltempo, che cambia temparature...
mi perderò nei pensieri all'orrizzonte....

o mi stò perdendo?

lunedì 6 settembre 2010

.....finalmente...

era dal 23 luglio che non uscivo in bicicletta.
sabato (l'altroieri) grazie ad una sferzata del carattere che mi marchia sono andato sulla ciclabile fino a san lorenzo.
l'aria fresca che non ricordavo, mi è entrata in circolo e lentamente ha rinfrescato il pensare. e così.. il primo dubbio: sarà l'ultima brezza estiva questo fresco o la prima dell'autunno? ma dico, che problema è?
forse lo è l'accorgersi di essere usciti poco .
ma poi dico è settembre il mese che adoro.
tornato a casa, lasciata la bici in cantina, la doccia con su la musica di coltrane ( a love supreme), i pensieri alla vendemmia che non si presenta benone.
si, penso di essere a posto.
non ancora in forma ma a posto sì.
e per capirlo quel piccolo dubbio nato da un rinfresco di mente.

la sera un po' di vino da meditazione, cercando in libreria con gli occhi chiusi ed il pensiero il nuovo libro da rileggere.
forse sono più a posto di quello che penso.

giovedì 19 agosto 2010

per un attimo..

ho visto la mia mano che scriveva come fosse una cosa altra da me.
io da sopra la guardavo .
mi sono accorto della stranezza e la sensazione è svanita e non si è più ricreata.

stasera faccio la dodicesima ed ultima puntura di Rocefin.1mg.
buonanotte a tutti.

martedì 17 agosto 2010

ho approffittato

più delle notti che delle sere; per scaldare i ricordi ed aggrapparmi ad un po' di sana nostalgia (ah, canaglia)mi sono riguardato (non io) ma alcuni film di salvatores Marrakesh Express, Quo Vadis Baby e per la prima volta Happy Family.
Salvatores secondo me è la voce dei 55/60 enni oggi che hanno bordeggiato negli anni settanta.
ci rende benissimo ed io mi rivedo nell'Abatantuono di Happy Family anche se ho il volto il fisico ed i capelli di bentivoglio.
e con gioia mi sento omologato e come ripeto spesso, mi sento parte di una generazione che amo ed ho amato. che è stata anche fottunata ( espressione voluta) ed ha imparato , dalla vita, a non prendere sul serio niente.

Appena ho un po' di tempo, e quindi da quasi subito, parto con una riguardata a Ozpetek e con la prima volta di Mine Vaganti.

per ricordarmi ,nonostante tutto, che quello di quest'anno è stato un buon agosto.

(per la lettura parto con la rilettura di Anna Karenina. che sono passati ormai 30 anni)

domenica 15 agosto 2010

ferragosto

mi alzo un po'
è da martedi che ho febbroni.
giovedì abbiamo fatto lo spettacolo, comunque riuscito.
ero farmacizzato, la voce non c'era tutta,sudavo come piovesse.
venerdi ancora a lavorare e poi a letto. febbre 39.3
quindi medico e rocefin 1mg mattino e sera.
anche oggi in casa.
anche se la condizione non mi permetteva molta lettura ed un po' di musica ma tanto assopimento, questo via dalla pazza folla, questi ritmi veramente lenti mi hanno intrigato.

stà a vedere che l'anno prossimo replico.(ma stando bene, se posso)

lunedì 9 agosto 2010

essere vacante

non sono assente, è solo che ho utilizzato diversamente il tempo libero e le notti.
stavo preparando ed ho terminato la parte di testo per la serata di giovedi 12 agosto 0re 21.30 in Piazza della chiesa a Badalucco.
Lo spettacolo di teatro canzone si chiama "una storia come tutti" (o come tanti).
nelle sere stiamo provando le canzoni (dik dik camaleonti ribelli corvi,tutta roba fine anni 60'.)

sarà una serata unica,seria, semiseria e decisamente faceta.
i Brùt Brothers racconteranno ai ragazzi di oggi come anche noi cinquantenni e passa si sia stati giovani, racconteremo i nostri errori e le passioni, i sogni e di come il tempo ci abbia cambiati senza cambiarci.
senza dare morali e senza nostalgie, ricordando i compagni che sono andati avanti dicendo a loro, ai ragazzi

che la vita non è aspettare che passi il temporale,
ma imparare a danzare sotto la pioggia.

e, per Alby, che sotto il pavè c'è sempre la spiaggia.

hasta siempre.

lunedì 2 agosto 2010

ferie

ho fatto una settimana di vacanza in montagna, prima volta.
prima di una partenza come sempre cerco i libri da portare.
l'estate è buona per le riletture,sfogliando la libreria ho scelto saramago, l'anno della morte di riccardo reis, mccharthy suttree e un bukowski, post office.
scartando Mutis che era stato il primo pensiero e la voglia del cuore.
ebbene, nonostante tre giorni di brutto tempo ho letto solo post office, eppure ero senza tv e senza giornali.
sarà che la mente in vacanza divente frivola o che nonostante la lettura per me sia patologia debba comunque seguire il cuore?
siccome il libro letto aveva il titolo in tema ho pensato al post.

e domani mi prendo un bel m.... mutis e faccio pace con lui che mi ci sento in colpa.

giovedì 22 luglio 2010

un bel giorno per....

per chi sarà fortunato come il me di adesso...
..calata della sera, seduto ad un tavolo sulla campagna, cinque vecchi amici, pane di triora con pomodoro e cipolla e olio nostrum, e capire discutendo nei propri di ognuno punti di vista che non c'è bisogno di sopravvivere a niente.
che l'unico nemico è, sarà il tempo.
e che noi non si finisce come persone, ma come generazione, chè questo viaggio noi cinquantenni e più lo stiamo facendo insieme, e per quanto diversi si possa essere lo sembriano soltanto perchè ci sono raffiche di vento che ci sparpagliano o ci hanno sparpagliato prima.

e come stò bene e come mi piace quando ad un tavolo con la tovaglia di plastica in campagna mi vengono questi pensieri.
ed ho rivoglia di bere vino nostrum, brindare alle antiche sere ed alle musiche lontane.

hasta siempre e ..come mi piace dire alla fine di ogni serata
.....tout se tiens.

martedì 20 luglio 2010

contrattempi..

.giornate piene, con dentro un po' di tutto.
il lavoro, la campagna, la casa, le sere cantate.
e poi stò caldo.
e di sera non riesco a stare fermo, a leggere o scrivere.
e mi mancano gli spazi.
e i pensieri che non mi fanno pensare.

la paura di scrivere per sfogo

mercoledì 30 giugno 2010

come un satori

erano gli anni '70, liceo a sanremo e sardenaira alle cantine, con un bicchiere di sib.
il negozio prima delle cantine era una salumeria, con forme di parmigiano intere in vetrina, da leccarsi i baffi (vedi Soldati), ed di profilo al banco il salumaio, che ricordo.
Stessa cosa giorni fà; passando noto la vetrina identica alla sua storia ed il profilo del salumaio pure. E' il figlio. Identico e con lo stesso berrettino.
Stupore e sorriso subito. Dispiacere dopo un minuto.
il negozio c'è ed è rimasto; commercio immobile alle marche e al tempo.
le cantine sanremesi purtroppo non ci sono più.
come non c'è più il bar roma, ostanel,i vini d'italia, arrigo.
E' rimasto il locale
le cantine sanremesi, momento di formazione, di dialetto di incontro con il vino ed il minestrone e con Baffo non ci sono più e tra pochi anni neppure la memoria.

torno a casa e la sera mi riguardo il film E' già ieri,con antonio albanese, per ridere e trovare un qualche cosa di positivo nel tempo che passa.
e cancella.

sabato 26 giugno 2010

..ancora una nota

anzi due note sulla serata insieme ad Alberto, Filo, Pia e Skip..
a parte la molto bella serata sono rimasto sorpreso dal come tutti e quattro fossero come pensavo fossero.
penso anche che tenendo un blog si cerchi di trasmettere più intelligenza e sensibilità di quanta se ne abbia, di sembrare almeno;qualche volta rubando anche pensieri ed idee quà e là.
invece nò, la banda dei quattro, che non conoscevo, erano come li avevo pensati.

lego questo bel dato alla territudine, al cioè ,essere e sentirsi di un Luogo.
luogo che può essere dovunque non solo in valle Nervia o Argentina.
E' che quando si hanno radici ci si nutre dalla Terra, e se questa stà cambiando e la senti impoverita, ricevi meno aria, meno cibo; allora urli o gridi o ricordi
( questo per me è un sentimento del blog).
ed i volti incontrati mercoledi sera erano/sono le voci che sentivo vicine e di aiuto.
dentro le varietà di argomenti che ognuna tratta.
e che ringrazio.

giovedì 24 giugno 2010

NELLA NOTTE DEI GAVETTONI

L’estate ci ha destato
è meglio vederci che pensarci
"si vede dalla fisiognomica come scrivi" – dice Pia.
Stai fermo con ‘ste mani,
ma cosa fumi?
Ma cosa cerchi l’accendino, Alberto,
che non fumi più - faccio finta!
Pia è ancora disperatamente in cerca
dell’atomizzatore "Solo" con la foto di Sofia Loren.
Skip non s’arrende
bisogna vedere cosa capisce la gente.
La "chiusione" di Gianni
"fumai baixaricò si nu vurei ch’i ve piste".
Giacomo non si è visto,
aveva appuntamento dal fisioterapista.
Gian Marco è ancora sotto esame,
Filo si è già persa nello zafferano.
Non è solo un’illusione.
Ecco! Questo il nostro abbraccio non virtuale.

Post collettivo: Alberto, Filo, Gianni, Pia e Skip.

lunedì 21 giugno 2010

vale la pena, sempre

in leggero ritardo arrivare a San Biagio per vedere tantissima gente.
la sala non basta.
mi si riempie il cuore, meno elite e più massa, ci siamo, c'è movimento. si può ed insieme si deve allungare il passo.
e dare la propria disponibilità a lavorare nel senso.
erri de luca non è tra i miei scrittori preferiti, ma il suo scrivere lo sento vero, autentico.
mi è piaciuta la sua arrabbiatura per Francesco che se ne è andato di là, nel dopo senza tempo che ha chiamato "ergastolo ostativo"
mi sarebbe anche piaciuto (vista la tanta gente) un saluto ed il ricordo per saramago, un'altro dei nostri che ci ha lasciato per sempre, ma lasciandoci tantissima letteratura per pensare, capire e credere.
......e poi questo volevo dire:
il bellissimo tornare a casa, lento ( velocità massima 30 all'ora), pensando e con continui rimandi, col buio della strada ed i lampioni, ed una serenità che poche volte(dico senza vino e amici) sono riuscito a raggiungere.

postilla ( quando me ne sono ritornato dal dopo Maggiani ( che mi piace di più) non ho avuto le stesse sensazioni.
lego il fatto all'aver trovato veramente tanta gente.

lunedì 14 giugno 2010

stasera

stò leggiendo un giallo (la mia coscienza politica è molto scarsa)( in questo momento), ascolto però ottima musica.
trascuro un po' gli amici del bar,e mi godo qualche bella uscita in bicicletta.
il divano diventa un piccolo paradiso ritrovato.
e mi accorgo che anche questa è bella vita.
poi penso che per essere perfetta non deve durare più di tanto.
quindi spero che miles mi capisca, che la donna della domenica ritorni nella libreria.
una di queste sere mi guarderò anche il film, ma domani sera si riprendono le uscite e si và al Percfestival di naco e di laigueglia ad ascoltare in piazza (anima pulsante di ogni normalità) boltro prima e ambrosetti dopo.
e venerdi erri de luca a san biagio (anche se non mi cattura.)ma bisogna andare a dare numero alle cose che valgono, prima che ce le impediscano pure.

domenica 6 giugno 2010

ecco che ho trovato le parole

questi periodi che mi vengono, per fortuna brevi, mi sono già venuti e mi verranno ancora. e sò che mi mobilitano.
così riesco a contrastare queste apatie. questa settimana ho combattuto con una giornata di ferie per l'uliveto 'l'orto' 'la vigna e il frutteto a raccogliere ciliegie e fragole.
poi il ponte e ieri in biclcetta dal mattino per due uscite fantastiche- sanremo-isolabona-baiardo-san remolo e discesa X 2.
e così ristò bene, respiro grosso e sabato sera a san biagio per ascoltare le leggere e simpatiche affabulazioni di Maurizio Maggiani.
e poi la voglia di serate al bar, col bicchiere in mano a mangiar parole che non siano solo memoria ma idee di futuri possibili....
ed ecco le parole che ho trovato, le ha scritte una poetessa per gli altri.
quindi sono anche le mie.

IL VECCHIO PROFESSORE

Gli ho chiesto di quei tempi,
quando eravamo così giovani,
ingenui, impetuosi, sciocchi, sprovveduti.

E' rimasto qualcosa, tranne la giovinezza - mi ha risposto.

Gli ho chiesto se sa ancora di sicuro
cosa è bene e cosa è male per il genere umano.

E’ la più triste di tutte le illusioni – mi ha risposto.

Gli ho chiesto del futuro, se ancora lo vede luminoso.

Ho letto troppi libri di storia – mi ha risposto.

Gli ho chiesto della foto, quella in cornice sulla scrivania.

Erano, sono stati. Fratello, cugino, cognata, moglie,
figlioletta sulle ginocchia, gatto in braccio alla figlioletta
e un ciliegio in fiore e sopra quel ciliegio
un uccello non identificato in volo – mi ha risposto.

Gli ho chiesto se gli capita di essere felice.

Lavoro – mi ha risposto.

Gli ho chiesto degli amici, se ne ha ancora.

Alcuni miei assistenti, che ormai hanno anche loro ex assistenti,
la signora Ludmilla che governa la casa,
qualcuno molto intimo ma all’estero,
due signore della biblioteca, entrambe sorridenti,
il piccolo Gianni, che abita di fronte e Sergiulio - mi ha risposto.

Gli ho chiesto della salute e del suo morale.

Mi vietano caffè vino e sigarette,
di portare oggetti e ricordi pesanti.
Devo far finta di non aver sentito – mi ha risposto

Gli ho chiesto del giardino e della sua panchina.

Quando la sera è tersa osservo il cielo.
Non finisco mai di stupirmi,
tanti punti di vista ci sono lassù – mi ha risposto

Wislawa Szymborsa.

lunedì 31 maggio 2010

domenica

con i gomiti sul davanzale.
e' mattino presto. domenica. ..... un'apatia!!
per dare un senso metto su la faccia di uno che aspetta... Godot.... per evitare che questa giornata mi mangi.
eppure mi sono alzato bene, la stanchezza è un'altra cosa, ma è un senso di insoddisfazione che mi ha preso, e mi nasconde anche la voglia di andare in bicicletta.
pure il cielo è coperto, apatico anche lui.
poi mi decido e parto... e una pedalata tira l'altra mi trovo sopra Perinaldo e non smetterei mai più di pedalare costeggiando margini di strada carichi di papaveri non ancora sfalciati e piano piano...... diventa domenica.

spero di poter andare in bicletta anche mercoledi 2 giugno... così lo faccio diventare domenica.

giovedì 20 maggio 2010

stà arrivando l'estate?

un periodo che per me è da sempre, come deve essere.
l'estate stà arrivando, la scuola stà finendo, le mie ciliegie le ho già assaggiate, le mie prime fragole arriveranno la settimana prossima.
e' arrivato anche il sole ma l'aria è ancora fresca.
questo periodo che sento come un passaggio mi fà essere come lui. in movimento e instabile.
sò che finiscono i ritmi certi del quotidiano "invernale" e degli orari dedicati, e che vado nell'impazzamento delle giornate lunghe, con gli orari dilatati, delle cene senza orologio. della luce fino a tardi e della luce già viva che mi sveglia ancora prima della sveglia.
e questo periodo passerella mi zittisce, mi rallenta, e il passaggio da una stagione che mi piace (la primavera), verso un'estate che non amo, anche se mi darà forza e risate, mi fà aspettare settembre, il mese che amo più di tutti, per come è e per la vendemmmia, che oltre darmi gioia, fra le tante altre cose mi dà i ricordi più belli, mi fà tornare bambino, mi ridà i profumi del mosto nei caruggi, i noli con i muli e la faccia del nonno e dei vecchi.

per intanto stà arrivando l'estate.

martedì 11 maggio 2010

il tempo

le giornate trascorrono.
mi sembra di vivere en passant, fin quando non mi prendo una giornata per la campagna, o una mattina/pomeriggio per una uscita in bicicletta.
allora trovo un senso, o meglio, un piacere.
la sera, dopo la cena, con un libro in mano, ed un qualcosa qualunque nel bicchiere e nell'altra mano, sento che mi manca solo la parola giusta per definire una creativa e serena tranquillità.

il problema, pur piccolo, è che questo stato di grazia lo trovo dopo la campagna o la bicicletta, che non sono la mia giornata.
la mia giornata è l'ufficio, e raramente dopo l'ufficio ho questi momenti di creativa e serena tranquillità.
ma tant'è

lunedì 3 maggio 2010

che sorpresa!!!

... e che nuovo entusiasmo.
cercavo in questo momento di memoria,25 aprile 1 maggio, un libro da rileggere. scorrendo nella , e qui mi gaso, MIA fornitissima libreria, ho tirato fuori; con gran colpa, in ritardo sul tempo e sul dovere, un libro che chi ha letto dovrebbe rileggere una volta all'anno: RULLI DI TAMBURO PER RANCAS, di Manuel Scorza.
(e chi non l'ha letto andare a procurarselo)
è il libro della mia formazione.
comprato perchè obbligato dalla Ivana della SANREMO LIBRI (1975).(vedrai ti piacerà)
erano i tempi in cui si divoravano i libri della Beat Generation, di Hesse, Calvino, Adhelphi, Musil e l'oriente zen. Borges
erano i miei 18 anni, il passaggio dell'età alla consapevolezza, grazie alla pesante realtà della letteratura.
scorza è arrivato prima di Marquez e lo precede.
letteratura per l'impegno sociale e suggerimenti (compreso il sogno) per resistere.
una lettura che dà forza e voglia di arrabbiarsi ancora.
e poi la scrittura magica dei sudamericani che ti dà il sorriso.
35 anni dopo......

domenica 2 maggio 2010

..ho pensato un po'

in questa settimana importante di rinvigorimento della lotta pensata, grazie al 25 aprile ed al primo maggio, e grazie a al blog di Pia (goodvalley) e di Alberto Cane,alcui neuroni(per abitudine quasi immobili e rinunciatari) si sono scontrati producendo energia e pensieri.
risultati:
il concerto tenuto il primo maggio a Perinaldo in santa giusta,e ben commentato da Pia ,è l'offerta con le nostre possibilità a tutti coloro che non possono essere in piazza san giovanni a roma.
e potrebbe diventare la testimonianza locale di quel messaggio.
in tutti i paesi e città ci sono bande orchestre e suonatori.
ripetere quel messaggio e piano piano far crescere i luoghi ed i numeri di piazza san giovanni sarebbe non più una voce ma cento e poi mille segnali di una voglia di riscatto della massa alla politica di oggi ed ai suoi rappresentanti.
riuscire ad organizzare questa idea darebbe anche punti di riferimento a coloro che non si riconoscono nei partiti classici o storici.
il 25 aprile , pensiero vecchio,ma grazie ad un post alberto rielaborato, mi ha convinto che sarebbe una cosa grande e giusta, proprio con l'occasione del 25 aprile, il tesseramento in piazza, durante le manifestazioni, all'ANPI( associazione Nazionale PARTIGIANI Italiani).
anche quì, facendolo diventare rito e sensibilizzazione, visto che i partigiani viventi sono sempre meno, noi ne diventeremo memoria e continuità, e loro non moriranno mai

lunedì 26 aprile 2010

piccole abitudini

sto' lentamente cambiando una abitudine.
nei miei anni ho sempre scritto tanto e tenuto appunti con la penna,e con la convinzione sempre che scrivendo con la penna i pensieri mi venissero meglio, avendo più tempo per incontrarsi e quindi concatenarsi grazie alla lentezza dello scrivere.
ed ho sempre avuto una penna preferita (parker roller), che per l'idea di scivolare scorrevole sul foglio di carta credo ancora mi permetta pensieri di più qualità.
da quando tengo il blog, e commento quelli che seguo o incontro, mi stò abituando alla tastiera.
Stò risparmiando carta e penna, ed i pensieri (essendo più veloce alla tastiera che con la penna) li aspetto con pause di scrittura, ma mi pare che piano piano comunque arrivino, e si concatenino.
mi sembra di fare più sforzo di pensiero, ma forse è solo...il pensiero in piu'

l'idea. un concetto, l'idea (ah le citazioni...)

la penna comunque rimane, per quando non sono a casa.......

domenica 25 aprile 2010

il ricordo basta?

buon 25 aprile a tutti.
facciamo festa.....
pensoche in troppi ormai abbiano dimenticato, o non vogliano ricordare.
ed ho paura, se continua così, che ci sarà bisogno di ancora partigiani e di ancora Resistenza.
Hasta siempre.

e buon 25 aprile ancora

venerdì 23 aprile 2010

incanto

...questo brutto tempo e la stanchezza sono un'ottima acccoppiata per un po' di relax e per il mio benessere. dire che stò leggendo è riduttivo.
stò divorando e rileggendo con una gioia che non provavo da tempo.
e mi sono accorto che la gioia ( tanta ) è legata alla rilettura.
in questi ultimi tempi avevo letto libri/novità e non ne avevo indovinato mezzo.
ho ripreso in mano i classici dei miei 20 30 anni .....ed un mondo nuovo si è svelato.
Mutis, Celati, Scorza, Izzo ed i classici veri erano come nuovi e magici.
ed i ricordi che mi portano sono novità.
come penso abbiano contribuito alla mia formazione ed al come sono oggi,
anche oggimi cambiano la giornata e
mi allungano la vita.
condendola di stupori e felicità.

le lettura è un esercizio che richiede tempo, ma quando un libro vale
il tempo non vola e mi sazia.

martedì 13 aprile 2010

....mi dispiace per Pia!!!!!!!!!!!!!!!!!! e mi scuso ancora prima di, ma...
.. sabato e domenica nelle Langhe, dagli amici di Narzole; e poi di sera a cena ,
all'Osteria dei Catari, Monforte d'Alba.
come sempre tutto bello bello, buono, tanto e barbar...esco.
In più questa volta tanto "balon"- pallone elastico.
è cominciato il campionato 2010, e tante parole,chi vince, chi perde; questo giovane è bravo, quest'altro è vecchio, chissà se ce la fà ancora, scommettiamo che....
se ne parla nei bar, in piazza; come da noi per il calcio.
solo che qui, per questa gente , in questo sport c'è un cuore vero e pulsante.
nel pallone elastico ci sono i loro ricordi, il passato dei loro vecchi e la voglia di esserlo ancora ( il passato intendo)
si sente la forza delle radici, della tradizione e del gesto fisico.
e l' ascolto mi porta al mio passato, al tempo delle favole, al piacere della parola, al gusto del cappello e dei pantaloni di fustagno , cavallo largo e cinghia arrovesciata, all'odore/ricordo di fumo stalla e vino.

ed anche qui il consueto lamento:
perchè perdiamo anche questo? perchè non ci spendiamo di più in queste cose?
perchè se queste cose ci sono ancora è sempre grazie a volontari ed amatori e mai a chi dovrebbe istituzionalmente preservarle, valorizzarle e proteggerle?
noi questo siamo e dobbiamo essere.
intendo noi entroterra.
noi non siamo sanremo o costa azzurra.
noi siamo Francesco ed i suoi racconti! ed il mio primo impegno sarà portare mio figlio Giovanni (10 anni) da Badalucco o Sanremo a San Biagio della Cima a vedere la partita "de balun au pugnu".
ed anche a Pieve di Teco sperando che un domani vicino, la Nintendo sia costretta, per richiesta del mercato, alla produzione di un videogioco sul Balon, vista l'affermazione dello sport a livello mondiale.

certo che il sogno durerà sempre........
hasta siempre

mercoledì 7 aprile 2010

in coda

in macchina, in coda, stò tornando dall'ufficio e ascolto radio italia.
trasmettono molte canzoni del festival, la musica è intrigante, i testi carini ma.......
non ci ho ricordi sopra!!!!!!!!!!!!
i miei più di 50 anni hanno bisogno, quando ascolto una canzone, di metterci sopra un viso, un attimo un ricordo.
le canzoni che mi fanno cantare a squarciagola in macchina sono i dik dik, i camaleonti, equipe 84, lucio battisti, loy e altomare.
sono queste le canzoni che mi strappano il cuore.
il guccini di incontro, il de gregori di atlantide e pablo che sono i ricordi degli amici andati via, anche quelle canzoni lì mi danno gioia.
sono ricordi di chitarre in mano, di falò in riva al fiume e di fumo, di vino ed innamoramenti.
ogni canzone un accordo, un volto, un gesto un sorriso.
e da quella musica lì non riesco più a muovermi.
e ascoltandola metto sù l'aria invulnerabile della persona felice.

(POI c'è anche il jazz, ma quella è la musica dell'introspezione, della riflessione e della rielaborazione,.................. per continuare a vivere.................. e meglio che si può)

domenica 4 aprile 2010

nel solco della tradizione

il giorno di pasqua per me di Badalucco è il giorno dello "scotezzo"
è una tradizione antica più dei miei 53 anni, che consiste nello cozzare delle uova fresche,
punta con punta, sedere con sedere, tenendole ben difese dentro il palmo delle mani.
La prima che avrà incrinato il guscio ha perso il gioco e diventa proprietà dell'altro giocatore.
e così sulla piazza della chiesa sotto i portici nel dopo messa fino all'una.
partecipano al gioco anche i soliti furbi, che portano da casa uova "strutturate" calcificate" non di gallina".
è un gioco che diverte i bambini ,i grandi e dà allegria.
mi ricordo tornare a casa con 10 20 uova da friggere di corsa perchè già aperte.

ora sempre per i 53 anni, dò valore al gioco ma ancora di più alla tradizione e mi riprometto di proporre alla Pro Loco l'organizzazione onesta dello scotezzo per il prossimo anno.

transennare lo spazio per il gioco, entrare dopo l'acquisto obbligatorio sulla piazza delle uova sarebbero le regole sufficenti.
frittata gigante a fine gara, accompagnata da fette di pane di triora e bicchiere di nostralino, premiazione con targa del vincitore, il momento conviviale opportuno.

confermare e valorizzare le tradizioni, piano piano, una alla volta porterebbe nel tempo ad indicare a turisti e non residenti luoghi dove recarsi per passare una giornata.
e far conoscere meglio.
l'entroterra ha bisogno di queste cose, ed è un vero peccato che gli amministratori degli entroterra ( quasi tutti) non riescano a pensare queste piccole cose.
e non riescano a capire che la salvagurdia e la valorizzazione dei nostri paesi sono solo le piccole cose, e non scimmiottare le varie sanremo, taggie o ventimiglie.
guerre perse in partenza.

sabato 20 marzo 2010

aldo busi e del dire le cose pensate

su voicepupuli ho guardato il filmato con l'intevento di busi nell'isola dei famosi.
io che sulla tv guardo solo il calcio devo dire che le parole di aldo busi hanno valore .
sicuramente non mi avvicinerò alla televisione, che continuo a ritenere una enorme perdita di tempo per quello che ho da fare,( rapportato al tempo a disposizione); in compenso andrò in libreria a comprare 2 libri di aldo busi a caso.
lo avevo letto ed apprezzato per seminario di gioventù e vita standard di un venditore di collant, che mi prometto di rileggere.
poi le sue apparizioni televisive in cui era sempre eccessivo me lo avevano reso antipatico.

da oggi l'ho recuperato.
e l'utilizzo di un programma demente per dire delle cose pensate e sensate, o comunque intelligenti e spunto per discussioni, mi fà credere che valga sempre la pena di dire la propria, anche ai muri.....
che prima o poi.... (vai alla voce Gerico)

martedì 16 marzo 2010

la luna

ieri è cambiata la luna.
si può tornare a potare gli ulivi, e quest'anno per la seconsa volta ripianterò nell'uliveto
quattro o cinque mandorli.
l'avevo già fatto ma i cinghiali, attirati dal profumo della corteccia me li hanno sradicati (rancati).

questa volta li cinterò,
voglio che ci siano nell'uliveto, come facevano d'abitudine i nostri vecchi, per dare un pò di fruttato e mandorlato all'olio.
cosa che ho visto in tutti gli uliveti della Puglia e mi ha rispinto al fatto.

il fatto che io dia alla pianta solo dell'ammonio; legato al fatto che non vengono innaffiati mi dovrebbe dare, visto che la frangitura a Montalto è fatta "aa moda di vegli", un olio come quello che mangiava il mio trisbisnonno/a.

e giovedi a bruja e brocche.
e venerdi cu l'è de magru stoccafissu cun e patate buglìe caa peuglia

per stasera solo buonasera

sabato 13 marzo 2010

riccardo giordano for un bel po' speriamo


conosco riccardo da un bel po' di tempo, e più precisamente da quando ero consigliere in provincia di Imperia per il collegio di Badalucco.
Avevo tanta voglia ed ero convinto di poter dare un contributo o almeno cambiare la maniera di fare politica.
era il 95, l'infornata del dopo mani pulite, persone prese dalla società civile.......
nei tre mandati in Provincia ho visto crollare i miei sogni e le mie certezze, rimettere la sinistra in mano alle tesssere e perdere il senso dei valori per inseguire le maniere ed i modi (arroganti e presentuosi) dei berlusconi e dei suoi rappresentanti locali che chi ben nota vede clonati e robotizzati nelle parole e nella maniera di dirle.( infatti fanno una scuola politica di formazione)
la candidatura di Riccardo mi ha sorpreso e stupito, e rincuorato.
dopo averlo incontrato ho sentito rinascere una certa voglia, e se Riccardo avrà la possibilità ( sempre che i maiores delle quattro tessere glielo permettano ) di rimodulare e riorganizzare il partito e vorrà la mia dispobilità ci sarò.
per intanto lo voto e lo faccio votare.
( il fatto che il partito democratico!!!! con molto ritardo e dopo molte lotte intestine e strappi al regolamento candidi un esterno di qualità, mi fà pensare che abbia capito gli scarsi valori interni, che è già un buon risultato e mi dimostra che anche se minima, un po' di lucidità c'è ancora.)

giovedì 11 marzo 2010

per loredana

un'Amica mi dice che vuole festeggiare i suoi 50 anni in maniera poco sobria.
dammi una mano mi dice, così ho cominciato.
c'è sicuramente il tempo per organizzare tutto visto che sarà metà aprile ,intanto cominciamo mi sono detto, col dono della sintesi a tirare giù due idee: la prima è l'haiku d'augurio

VAI PER INTANTO,
SEI ARRIVATA QUANDO TI FERMI.

e poi, mi son detto, una poesia di compleanno è una bella idea e costa niente, nò!

a creare mi sono servite un po' di sere in casa, con i dopo cena della riflessione a luce di lampada; carta e penna; ghiaccio e pastis; in attesa non guardinga perchè la poesia potesse nascere spontanea.
io me ne accorgo quando arriva perchè le ondate di calore mi cambiano i colori del viso e come un miracolo di idraulica i pensieri scendono alla mano per uscire dalla penna, chiari e limpidi, senza menta.
poi il lavoro di riquadro, a dire meglio e per altri quell'emozione per l'amica, le limature, per un pensiero che diventi misura perfetta, elegante e piena.
la paura della sconfitta,del non riuscire a dire del cuore; son poeta nò?!
e poi i ripensamenti, i tentativi di dire meglio e con il di meno.
poi come stordito, a fine lavoro riesco a leggere queste righe ..... che mi piacciono.

e mi dico stà a vedere che son mica poeta sì!!!!!
e così le offro a tutti

A LOREDANA NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO

L'amore di un'ora
per la presenza di una vita.
Un sogno caldo e sudato
per mille lacrime di gioia.
Eccoti ora figlia nel cuore degli anni
per gli occhi di una madre.
eccoti donna
per altri amori di ore precedenti
e per sogni caldi a venire.
Eccomi
amico a te Amica stringerti col cuore
e con il piacere del riso
dirti che è soltanto un giorno per volta,
che oggi è fino a stasera
e che domani sarà oggi.

il tuo amico gianni bestagno. ciao lo

martedì 9 marzo 2010

come concordato con papà e mamma, giorno di ferie, e di corsa a badalucco per le pulizie nell'uliveto e nella vigna prima del pioggia prevista.
il freddo era impossibile, non sentivamo più le mani il fiato il naso; alcune folate di vento sembravano una cattiveria fisica, tant'è che per il pomeriggio abbiamo rinunciato.
mi sembrava di aver sprecato un giorno di ferie ma....
dopo mangiato e due bicchieri di nostralino, una bella trasmissione di Augias, sul terzo e verso l'una, per un libro scritto da un prete che si definiva eretico, poi un caffè fatto gorgogliare e salire dalla stufa a legna, sedia verso il finestrone, gambe distese modello pistolero nel saloon, vista sul ponte di santa lucia e libro (per la cronaca Panchine di Beppe Sebaste) .
nel silenzio ogni tanto un crepitare di ciocco d'olivo.

forse la mezza giornata di festa valeva la pena, ed il vento freddo è stata una benedizione,
questo momento mi ha detto che è non sprecare i giorni.
non che dietro ad una scrivania siano buttati, ma senz'altro non sono vissuti pienamente come questo appena vissuto, che mi permetterà domani come al solito di essere allegro e contento con tutti i colleghi che incontrerò, anche se l'età c'è e la pensione no, ed anche lontana.

lunedì 8 marzo 2010

non è stata una assenza.
in 15 giorni,( ma sono state le notti quelle che hanno fornito i mattoni), ho costruito uno spettacolo sul genere del teatro canzone che è andato in teatro il 5 marzo ed ha avuto buon successo.
lo scopo era raccogliere qualche euro per organizzare attività teatrali con e per i bambini di San Lorenzo al mare.
il risultato è stato raggiunto, il buffet offerto dalle mamme e dalla mamma di BADALUCCO ottimo, la serata poi si è spostata al Menestrello di Arma anche quì con risposte positive.
poteva finire lì, invece lo spettacolo è bello pronto, ( sono due ore di ricordi nostalgie e belle canzoni) ( dik dik nomadi camaleonti e altro) e testi su cui ridere e pensare.

e grazie alle proposte siamo pronti per nuove avventure.

sabato 20 febbraio 2010

parlare per pensare

.....anche se ci torno sempre e di più, non abito più a badalucco da tanto tempo.
sanremo è vicina al mio paese, comunque mi manca e a sanremo mi sento come fuori di casa.

se devo trovare la cosa che mi manca di più sono i ritorni a casa la sera o le notti, i ritorni in genere.
sempre accompagnato da un amico, ci si accompagnava , sempre, per finire un discorso, per una confidenza, dare o esssere un aiuto.
o per gettare la base ad una riflessione per l'incontro del giorno dopo.
e sempre ci si attardava al portone. avanti e indietro con la voglia che il tempo non finisse mai.
porte sempre aperte o chiuse ma non a chiave.
che miracoli le notti con giovanni, cabaldo bubu lorenzo flavio adriana ida lorenzo franco renato onorato roberto brunella beppe gianni giorgio roccia alby ........è fantastico ricordare con il nome tutti e tutte le notti
ritornano e rivivono.
con la certezza che a riviverle oggi sarebbero le stesse.
perchè dentro non siamo cambiati.
anche se qualcuno, forse troppi non lo potrebbero più fare.

ecco il miracolo del ricordare. ricordare sempre

e come si diceva con Alby " sotto il pavè la spiaggia"

martedì 16 febbraio 2010

un bel libro

sono un grande e grosso lettore.
mari di parole, libri e giornali, leggo anche le istruzioni dei farmaci.
in estate sono costretto alla giacca per avere sempre a portata di mano almeno un tascabile!!!!
leggo per me. mi dà un piacere fisico.
ma stavolta voglio parlare anche a chi passerà di lì.
quest'estate in Puglia, a Lecce, sono entrato in una libreria per acquistare un libro che mi aveva intrigato dalla vetrina., e che cito, WINE SOUND SYSTEM di Donpasta, scelte musicali accompagnate da vini particolari.
dentro e casualmente un autore, Pierluigi Mele presentava un suo libro " Da quì tutto è lontano". compro come faccio sempre quando capita per supporto e contributo.
tornato a casa ho posteggiato il libro nello scaffale dei libri da leggere senza certezza.
poi è arrivato il momento giusto... una rivelazione.
un gran bel libro che mi ha stordito e toccato.

"stesse sconfitte, stesse utopie e stessi mulini a vento"

giovedì 11 febbraio 2010

ferie?!!!!!!

ieri ferie.
in campagna. prima uliveto poi vigna.
campagna dura, quella che stanca, non quella del raccolto e delle fioriture, ma quella della fatica.
quella che ti insegna la pazienza della fatica, che fatta con quotidianità porterebbe alla saggezza ed alla pazienza del CONTADINO.
vero ed unico rivoluzionario del mondo do oggi.
ebbene, è stata una giornata di ferie.
bella come quelle che la gente ci và al mare o in Francia per negozi.
una bella giornata come quelle che: " mi prendo un giorno anche se non devo fare niente così..."
la sera ero stanchissimo, "intravau" come si dice a Badalucco,e dolorante in tutte le giunture, , per alzarmi avrei dovuto usare una gru.
ma dentro al corazon mi sentivo una libellula.
mi sentivo tosto e giusto.
sul divano, con l'amico libro, due dita di pastis e carta e penna...

oggi in ufficio, così almeno mi riposo un po'.
nevica

lunedì 8 febbraio 2010

decantare

....ho lasciato passare un po' di tempo per il decanto, e adesso dico la mia:
il Premio Biamonti Frontiere non mi è piaciuto.
e lo spunto me lo ha dato la presentazione ad Apricale del libro "La giocatrice di Apricale" storia di amore e Pallone elastico (balun au pugnu) di Giacobbe.
Bella l'idea, bello l'argomento ( che è roba nostra e della Granda) , poca gente ma tanto cuore e tanta passione.
Mi si è aperto il cuore.

il premio Biamonti Frontiere è arrivato a 9 anni dalla morte di francesco ed è stato istituito ad uso e consumo di una intellighentia, Francesco Conte ed universitari vari. Assegnato ad uno scrittore (Maestro) che amo molto e che quel pomeriggio avrebbe potuto dire qualsiasi cosa. Sarebbe andata bene, avrebbe avuto applausi.
Per quel poco che ho di Francesco Biamonti (conosciuto personalmente e letto nella Prima edizione del1983 dell'angelo di Avrigue, grazie all'amica Ivana della Sanremo Libri,) dico che era un uomo del territorio e della Terra, era uno scrittore della gente e del sentire.
penso che un suo premio non l'avrebbe costruito così.
e se si fosse voluto un premio su Biamonti scrittore e anima, memoria per il futuro, pensato su di lui , non sarebbe arrivato 10 anni dopo.
io credo che istituzioni, provveditori e poeti, per Francesco avrebbero dovuto portare i suoi scritti nelle scuole superiori provinciali come libri di lettura e riflessione, per poi farsi raccontare dai ragazzi le sensazioni, per poter capire se sanno del respiro degli alberi e della vita dei sentieri.
se sanno delle grandi anime dei vecchi al bar o all'uscio.
a questo deve servire Francesco scrittore. A salvare il nostro salvabile, a recuperare il recuperabile.
francesco scrittore è un sensibilizzatore potente.
ha visto nel quotidiano cose che a noi sfuggivano, e ce le ha indicate. non dimentichiamole.
avvicinarsi ai suoi libri renderebbe consapevoli i nostri ragazzi di quei valori che oggi la TV cancella, dell'importanza non tanto delle radici, quanto del corpo, dell'anima e del suo contesto.
e ridare voce e vita a quello che lui amava conoscendone il senso e la memoria.
invece nel caso del Premio Frontiere penso si sia pensato più ad una autoreferenzialità dei relatori, che a portare Francesco in giro e negli occhi e nelle teste dei giovani ai quali noi non insegnamo a vedere come Francesco.
cosa di cui un giorno ci pentiremo.

anche Francesco come Tabucchi era è e rimarrà un MAESTRO.

venerdì 5 febbraio 2010

......si può fare

comincio a vedere molto positivamente il blog, al di là dei riscontri e dei commenti.
tenerlo pubblico come ora mi stimola a leggre gli altri e mi porta alla ricerca di spunti per la riflessione comune e la discussione.
e mi stà venendo la vecchia voglia di crederci ancora ed essere ottimisticamente propositivo.
promuovere idee per discussioni, incontri quando possibili perchè diventino agire, diventino fatti.

giovedì 4 febbraio 2010

di "primo" mattino, in attesa del pomeriggio

se noi si riuscisse a vedere il pensiero come attività sportiva, e quindi come disciplina, potremo pensare non soltanto ad allenarci, ma anche ad un allenatore.
e durante la ricerca, perderci in letture, ascolti di musica e serate con gli amici, al bar o sugli scalini,(come si faceva quando eravamo ragazzi e sembravamo stupidi)

il pensiero nasce da ieri, dove due mesi dopo vari problemi sono tornato a pedalare(quanto si và indietro a stare fermi!!!!) e da stamattina, quando immerso nei miei pensieri venendo al lavoro ho visto un foottista sul marciapiede già di mattina.

domenica 31 gennaio 2010

celebrare salinger

venerdi sera ho pensato di leggere a mio figlio ( 10 anni) un bel racconto di salinger.
siamo abituati alle letture prima di dormire e mi segue con attenzione, anche quando i libri che scelgo sono letture amate da me e non proorpio letture da bambini.
quindi anche riletture.
Senza ricordi freschi ho riletto " un giorno ideale per i pesci banana."
l'ho trovato più perfetto di quel che ricordavo, forse perchè leggere ad alta voce rende di più, e mi incantavo con stupore, tanto da non accorgermi.............
che lui si era addormentato.

cosa che non succede mai ( che lui si addormenti.)

ho riposto il libro, gli altri otto racconti se li leggerà quando sarà più grande, noi per le sere continueremo con rulli di tamburo per rancas.
un capitolo a sera.
e poi continueremo con l'epopea di Scorza.
per arrivare sotto

giovedì 28 gennaio 2010

tabucchi e l'oggi

sabato arriva a sanremo per ritirare il premio Biamonti lo scrittore Antonio Tabucchi.
è uno scrittore che ho amato molto, e che ho conosciuto e seguito dai primi suoi libri.
ho potuto leggere la sua evoluzione ed amarlo sempre, per le idee ed il modo di scriverle.
l'ho letto quasi tutto, compreso l'ultimo "il tempo invecchia in fretta" che ho trovato molto bello, intelligente per attivare i cervelli.

visto che andrò ad ascoltarlo ho pensato di rileggere un suo libro.

ho scelto tra i 7 che ho -Tristano muore- e la cosa mi ha stupito, anche perchè ero partito per rileggere Notturno Indiano o Donne di porto Pym, che erano stati libri molto amati.

visti i suoi libri miei, uno vicino all'altro ho preso Tristano, che non ci pensavo prima.
c'entrerà mica il momento che viviamo?
e tutti i Casini che stiamo assistendo?
bella domanda per chi mi legge
mi piacerebbe qualche commento.

martedì 26 gennaio 2010

....è già il 25 gennaio e devo ancora finire i panettoni..., ma l'idea di regalo di natale me lo rende la vittoria di Vendola alle primarie, anche se ormai c'è da festeggiare ben poco, anche se attimi come questo fanno intravedere una possibilità.
"la possibilità di un'isola?"
e per farmi forza per forza devo ritornare indietro alla malinconia dei ricordi.

ai tempi in cui il bicchiere aveva sempre la sorsata corta.
e non toglieva la sete e la voglia di trovare quello che saremmo stati se non avessimo imparato o voluto la vita. e meno che mai oggi la toglie oggi.

tempi in cui il padre e la madre erano vecchi sempre comunque dovunque e su ogni cosa(anche se adesso non mi sembra strano che siano ancora così giovani)

ed era il tempo in cu parlavi con i tuoi miti ,loro ti parlavano, e c'erano i vecchi in cui credere, punti di riferimento che ti facevano camminare, correre credere
oggi il rischio è di parlarsi addosso e soltanto resistere

sabato 23 gennaio 2010

fatica e serenità.

"damme u cuettu cue tende e piglia u saccu chu l'è su posavu ca se ne andamu...."
e così anche quest'anno le olive sono finite. non l'uliveto che più avanti poteremo.

adesso in casa, davanti ad un buon thè fumante a ritemprarmi:riflessione.
quando ero piccolo andare in campagna non mi piaceva, mi sentivo solo anche se c'erano i miei, mi metteva malinconia e parlare con gli alberi mi annoiava.
oggi non è più così; anche quando vado da solo in Fraitusa, ci vedo mio nonno, mio padre, sento i contadini di un tempo chiamarsi dalle fasce, sento fischiare e cantare, e rivedo anche me nel fiume con le mani sotto i sassi a cercare trote e anguille,o strunado due bughe.
rincorrere lucertole sui caldi muri delle fasce.
oggi mi è quasi necessario staccare dal lavoro e diventare anche solo un giorno alla settimana contadino.
e mi pesa essere ancora un po' lontano dalla pensione e non poter diventare quello che probabilmente diventerò:
un contadino di ritorno.
e queste faticose giornate accelerano il tempo e portano ricordi e serenità, e la naturale fatica della sera ha una bellezza che i contadini riconoscono e rispettano.
ed io a quella fatica voglio arrivare.

a dire bene un conto è la campagna per vivere, un'altro è coltivarla per avere una produzione familiare e per gli amici. come faccio io e per essere sincero.

pensiero un pò strano

sono appena tornato dal teatro dell'albero di San Lorenzo. ho ascoltato un buon concerto del gruppon In Vivo Veritas, che si è chiuso con la canzone di Fabrizio De Andre' il giudice.
tornando a casa pensavo a come passa il tempo e cambia le cose.
da ragazzo era una invettiva contro i nemici giudici e sistema.
oggi, in questa italia quà dobbbiamo ancora stare dalla loro parte!!!!!!!

martedì 19 gennaio 2010

rosarno

Rosarno ormai è già bello e andato e dimenticato.
e non ha prodotto niente di quello che un paese civile doveva produrre, non dico le dimissioni del governo ma almeno le scuse pubbliche, non proprio la repressione delle cosche mafiose, ma non senz'altro la caccia allo sfruttato, malversato e ghettizzato.
e lo sdegno della chiesa?
invece niente; dove si dovrà arrivare per che ci si indigni con vera rabbia?
e se sono mancati i cortei giovanili non dipende anche dal fatto che possano essere mancati i cattivi maestri? cioè noi?
sicuro.
per questo si dovrà scendere in Piazza il primo marzo, nella stessa maniera in cui lo si faceva negli anni 70.
striscioni cartelloni, chitarre e sorrisi, bloccando le strade per far capire che ci siamo anche noi e che siamo con loro, e dire a loro che non sono soli, anche se può sembrare.

venerdì 15 gennaio 2010

prima promessa per l'anno 2010

Mi ho promesso di vergognarmi quando non prenderò posizione (cosa che negli ultimi anni accadeva e sempre con più spesso).
Vergognarmi quando non dirò la mia, quando cioè, per non urtare conoscenti o amici, perchè intanto il mondo mica lo cambiamo noi, evito.
perchè vedo dove siamo arrivati e come siamo diventati. e sono certo che nel mio piccolo, aver mollato l'impegno e il confronto dialettico con gli altri, sia stato un errore.
ho sicuramente guadagnato tempo per la famiglia e spazi per me, ma il tempo libero speso in lettura, musica, bicicletta e campagna, nel darmi un piacere fisico e mentale immenso, mi tendono all'isolamento, ed ho paura che mi portino ad una rendita da posizione che possa poi diventare anche arroganza culturale .
quindi RICALARSI nell'impegno, anche senza partito, è d'obbligo.

la sopra riflessione è nata da un sogno/visione simil politica.
ho pensato che contro Sarkozy si candidava Martine Abry; che vinceva le elezioni e che come conseguenza
Carla Bruni si separava per sposarsi con lei.
già mi era simpatica e mi piaceva prima, con il sogno sono passato all'innamoramento.

mercoledì 13 gennaio 2010

ulivi e Bader Meinhof

ieri in campagna negli ulivi..
oggi in ufficio..

ebbè è stato questo stacco a sottolineare differenze.
raggiungere la campagna, l'aria fredda ed il mattino,mulattiera in salita, il frrusciare del vento ed il sordo rumore del vallone in lontananza sono qualcosa di magico e di altrove, e mi hanno dato la sensazione di essere ai margini, il senso che con un salto si potesse andare via e staccarsi. un'idea concreta di leggerezza e della bellezza dei margini.

stamattina per l'ufficio. Macchina. Buio. Vigile. Coda al Liceo. Ufficio. Lampadina e Computer. fruscio del Computer acceso e della lampadina. Squilli di telefono, trazioni di un fax.

ieri sera poi mi sono visto il film sulla storia della Banda Bader Meinhof, e mi ha creato dei pensieri.

io ho cinquantadue anni;
in quei tempi il capitalismo era una cultura, e la soluzione combatterlo con la violenza (terrorismo) era una via ideologica di contrapposizione sbagliata ma che seguiva una logica (Lenin diceva che la violenza poteva essere giusta e morale se era a vantaggio delle masse)
Oggi il capitalismo non è più una cultura, ma la sola ricerca del massimo profitto.
oggi la contrapposizione potrebbe essere la campagna, creando cooperative, consorzi, (le storiche comuni?)
e mi ritorna in mente il mitico Veronelli Luigi e ai suoi De.Co. le denominazioni Comunali dei prodotti per certificare garanzie quòlità e non quantità
perchè non tornare a parlare come lui e recuperarlo anche un po'
rileggere alla ricerca dei cibi perduti sarebbe un bel gesto politico nò?!

lunedì 11 gennaio 2010

ulivi

spero in un pò di buontempo, che asciughi le fasce.
il tempo brutto mi ha fatto risparmiare tre o quattro giorni di ferie e
non sono così andato a "Sbattere" vulgo abbacchiare le olive.
non hanno patito il gelo perchè sono in Meosu che è non troppo in alto come uliveto,
ma sono dispiaciuto perche volevo fotografare l'ingresso della campagna, con gli ulivi le reti ed uno scorcio della casetta,da inserire nell'intestazione del blog che devo ancora completare.

la foto è funzionale al blog, perchè in questo momento della mia vita, la campagna, ulivi e vite, la letteratura con la poesia e la musica le vivo come forme di soppravvivenza all'oggi ed anche come idea di resistenza continua.
ed anche il blog, spero lo diventi, come forma e nella sostanza.

venerdì 8 gennaio 2010

anch'io

nelle feste anch'io ho regalato agli amici dei libri, e come faccio ormai da tanti anni, quando regalo libri già letti non li impacchetto neanche per fare finta che, ma li dò e stop.
anche durante l'anno regalo libri che ho letto, che mi sono piaciuti e li regalo a chi penso possano piacere a poterne poi parlare.
questa volta mi è successo con una collega alla quale voglio bene anche se non la conosco abbastanza da avere certezze dei gusti.
gli ho dato più libri, e molti non gli sono piaciuti, non li ha neppure finiti, ma gli avevo fatto una dedica che mi sembrava venuta bene e che mi piace riportare:

"sempre in un libro che si ama c'è qualcosa di sè.
Quando si consiglia un libro ci si offre,ci si spoglia, ci si dice.
Questi parlano per me, di quando ero giovane, sono passato anche da loro per arrivare fin quà e così. sicuramente ci sono state anche persone, amici e cose che ho vissuto, riso e bevuto. Certamente anche al tempo che passa. all'amore e al disincanto. e ai libri
che mi hanno permesso di accelerare il tempo e la vita, di vivere il tempo e le cose che non avrei avuto il modo di vivere.
Libri che hanno saputo darmi e dirmi le cose di cui avevo bisogno in quel momento con le parole giuste e spiegarmi il senso.
.............................................
se c'è!!!!!!!!!!!

giovedì 7 gennaio 2010

libri

ho approffitato di queste feste e di me per leggere due libri avuti come strenna natalizia dagli amici.
TABUCCHI: leggendolo non sono riuscito a staccarmi dalla pagina;le sue parole e le sue analisi mi portavano dentro il libro e dentro me, a pensieri che ho.
riesce sempre a dire le cose che io sento con le parole che io non trovo.
poi
ERRI DE LUCA: ogni 4 righe vado via, non arrivo in fondo alla pagina che con gli occhi e la testa sono già nei boschi di funghi, o negli ulivi con gli occhi al cielo terso delle giornate fredde dell'inverno.
che è per me una lettura più faticante.
Tabucchi ormai è un compagno di viaggio dai tempi di Notturno Indiano ( sarà che ormai sò leggerlo?) ed i suoi ritorni son sempre bei momenti.
tra l'altro al 30 dicembre sarà a Sanremo per il ritiro del premio Biamonti ed esserci sarà opportuno anche per ringraziarlo del suo scrivere.

lunedì 4 gennaio 2010

si vada a incominciare

come un eterno ritorno... fine anno al bar con gli amici , allegria e vino e canti, poi anno con la famiglia , brindisi e tombola, poi risveglio mattutino e....
oihbò, quest'anno niente bicicletta.
i tormenti dell'età mi lasciano seduto in casa, ed allora ricomincio con due note di buona musica, e trovo e ascolto con le voglie della memoria il Coltrane con Naima, e poi due righe di libro che sono nell'aprire a caso le città invisibili di Calvino..

penso proprio che la fine e l'inizio dell'anno siano state ottime e sono contento.

ma la gioia più grande l'ho avuta nel tardo pomeriggio, sul divano, con la LETTURA, eseguita ad alta voce anche per mio figlio Giovanni ( anni 10) dell'articolo del Magico Eugenio Scalfari sull'ultimo Espresso.
il suo elogio della vecchiaia dice con le parole giuste quello che io sentivo e non riuscivo a dire, ma che vivevo e vivo e faccio ogni giorno, senza più frenesie.
ed i consigli per le RILETTURE, che sono i miei gusti ( e di tanti spero).
anch'io ogni tanto provo a leggere qualche autore nuovo, ma di pochi il poco mi rimane,perchè io vivo il tempo di oggi con i miei 50 anni e passa, e sono figlio di una somma di storie e del mio passato,
Quanto invece da raccogliere nella rilettura di un libro che tanto mi aveva aiutato, stimolato e ed anche formato da giovane .
e rileggerlo è sempre uno stupore nuovo, perchè come ben diceva Borges, rileggere un libro è leggerne uno nuovo e diverso sicuramente, perchè il tempo ha cambiato noi e col tempo è cambiato anche lui, il libro.
ed è bello non avere più fretta, potersi fermare a pensare sapendo che non si perde niente, e che anzi si perde qualcosa sempre quando si corre, quando si vuole andare forte.
lunga vita al punto di riferimento Scalfari, e spazio alla grandezza della vecchiaia che permette un approccio ai fatti CULTURALE.