lunedì 26 aprile 2010

piccole abitudini

sto' lentamente cambiando una abitudine.
nei miei anni ho sempre scritto tanto e tenuto appunti con la penna,e con la convinzione sempre che scrivendo con la penna i pensieri mi venissero meglio, avendo più tempo per incontrarsi e quindi concatenarsi grazie alla lentezza dello scrivere.
ed ho sempre avuto una penna preferita (parker roller), che per l'idea di scivolare scorrevole sul foglio di carta credo ancora mi permetta pensieri di più qualità.
da quando tengo il blog, e commento quelli che seguo o incontro, mi stò abituando alla tastiera.
Stò risparmiando carta e penna, ed i pensieri (essendo più veloce alla tastiera che con la penna) li aspetto con pause di scrittura, ma mi pare che piano piano comunque arrivino, e si concatenino.
mi sembra di fare più sforzo di pensiero, ma forse è solo...il pensiero in piu'

l'idea. un concetto, l'idea (ah le citazioni...)

la penna comunque rimane, per quando non sono a casa.......

domenica 25 aprile 2010

il ricordo basta?

buon 25 aprile a tutti.
facciamo festa.....
pensoche in troppi ormai abbiano dimenticato, o non vogliano ricordare.
ed ho paura, se continua così, che ci sarà bisogno di ancora partigiani e di ancora Resistenza.
Hasta siempre.

e buon 25 aprile ancora

venerdì 23 aprile 2010

incanto

...questo brutto tempo e la stanchezza sono un'ottima acccoppiata per un po' di relax e per il mio benessere. dire che stò leggendo è riduttivo.
stò divorando e rileggendo con una gioia che non provavo da tempo.
e mi sono accorto che la gioia ( tanta ) è legata alla rilettura.
in questi ultimi tempi avevo letto libri/novità e non ne avevo indovinato mezzo.
ho ripreso in mano i classici dei miei 20 30 anni .....ed un mondo nuovo si è svelato.
Mutis, Celati, Scorza, Izzo ed i classici veri erano come nuovi e magici.
ed i ricordi che mi portano sono novità.
come penso abbiano contribuito alla mia formazione ed al come sono oggi,
anche oggimi cambiano la giornata e
mi allungano la vita.
condendola di stupori e felicità.

le lettura è un esercizio che richiede tempo, ma quando un libro vale
il tempo non vola e mi sazia.

martedì 13 aprile 2010

....mi dispiace per Pia!!!!!!!!!!!!!!!!!! e mi scuso ancora prima di, ma...
.. sabato e domenica nelle Langhe, dagli amici di Narzole; e poi di sera a cena ,
all'Osteria dei Catari, Monforte d'Alba.
come sempre tutto bello bello, buono, tanto e barbar...esco.
In più questa volta tanto "balon"- pallone elastico.
è cominciato il campionato 2010, e tante parole,chi vince, chi perde; questo giovane è bravo, quest'altro è vecchio, chissà se ce la fà ancora, scommettiamo che....
se ne parla nei bar, in piazza; come da noi per il calcio.
solo che qui, per questa gente , in questo sport c'è un cuore vero e pulsante.
nel pallone elastico ci sono i loro ricordi, il passato dei loro vecchi e la voglia di esserlo ancora ( il passato intendo)
si sente la forza delle radici, della tradizione e del gesto fisico.
e l' ascolto mi porta al mio passato, al tempo delle favole, al piacere della parola, al gusto del cappello e dei pantaloni di fustagno , cavallo largo e cinghia arrovesciata, all'odore/ricordo di fumo stalla e vino.

ed anche qui il consueto lamento:
perchè perdiamo anche questo? perchè non ci spendiamo di più in queste cose?
perchè se queste cose ci sono ancora è sempre grazie a volontari ed amatori e mai a chi dovrebbe istituzionalmente preservarle, valorizzarle e proteggerle?
noi questo siamo e dobbiamo essere.
intendo noi entroterra.
noi non siamo sanremo o costa azzurra.
noi siamo Francesco ed i suoi racconti! ed il mio primo impegno sarà portare mio figlio Giovanni (10 anni) da Badalucco o Sanremo a San Biagio della Cima a vedere la partita "de balun au pugnu".
ed anche a Pieve di Teco sperando che un domani vicino, la Nintendo sia costretta, per richiesta del mercato, alla produzione di un videogioco sul Balon, vista l'affermazione dello sport a livello mondiale.

certo che il sogno durerà sempre........
hasta siempre

mercoledì 7 aprile 2010

in coda

in macchina, in coda, stò tornando dall'ufficio e ascolto radio italia.
trasmettono molte canzoni del festival, la musica è intrigante, i testi carini ma.......
non ci ho ricordi sopra!!!!!!!!!!!!
i miei più di 50 anni hanno bisogno, quando ascolto una canzone, di metterci sopra un viso, un attimo un ricordo.
le canzoni che mi fanno cantare a squarciagola in macchina sono i dik dik, i camaleonti, equipe 84, lucio battisti, loy e altomare.
sono queste le canzoni che mi strappano il cuore.
il guccini di incontro, il de gregori di atlantide e pablo che sono i ricordi degli amici andati via, anche quelle canzoni lì mi danno gioia.
sono ricordi di chitarre in mano, di falò in riva al fiume e di fumo, di vino ed innamoramenti.
ogni canzone un accordo, un volto, un gesto un sorriso.
e da quella musica lì non riesco più a muovermi.
e ascoltandola metto sù l'aria invulnerabile della persona felice.

(POI c'è anche il jazz, ma quella è la musica dell'introspezione, della riflessione e della rielaborazione,.................. per continuare a vivere.................. e meglio che si può)

domenica 4 aprile 2010

nel solco della tradizione

il giorno di pasqua per me di Badalucco è il giorno dello "scotezzo"
è una tradizione antica più dei miei 53 anni, che consiste nello cozzare delle uova fresche,
punta con punta, sedere con sedere, tenendole ben difese dentro il palmo delle mani.
La prima che avrà incrinato il guscio ha perso il gioco e diventa proprietà dell'altro giocatore.
e così sulla piazza della chiesa sotto i portici nel dopo messa fino all'una.
partecipano al gioco anche i soliti furbi, che portano da casa uova "strutturate" calcificate" non di gallina".
è un gioco che diverte i bambini ,i grandi e dà allegria.
mi ricordo tornare a casa con 10 20 uova da friggere di corsa perchè già aperte.

ora sempre per i 53 anni, dò valore al gioco ma ancora di più alla tradizione e mi riprometto di proporre alla Pro Loco l'organizzazione onesta dello scotezzo per il prossimo anno.

transennare lo spazio per il gioco, entrare dopo l'acquisto obbligatorio sulla piazza delle uova sarebbero le regole sufficenti.
frittata gigante a fine gara, accompagnata da fette di pane di triora e bicchiere di nostralino, premiazione con targa del vincitore, il momento conviviale opportuno.

confermare e valorizzare le tradizioni, piano piano, una alla volta porterebbe nel tempo ad indicare a turisti e non residenti luoghi dove recarsi per passare una giornata.
e far conoscere meglio.
l'entroterra ha bisogno di queste cose, ed è un vero peccato che gli amministratori degli entroterra ( quasi tutti) non riescano a pensare queste piccole cose.
e non riescano a capire che la salvagurdia e la valorizzazione dei nostri paesi sono solo le piccole cose, e non scimmiottare le varie sanremo, taggie o ventimiglie.
guerre perse in partenza.