lunedì 31 maggio 2010

domenica

con i gomiti sul davanzale.
e' mattino presto. domenica. ..... un'apatia!!
per dare un senso metto su la faccia di uno che aspetta... Godot.... per evitare che questa giornata mi mangi.
eppure mi sono alzato bene, la stanchezza è un'altra cosa, ma è un senso di insoddisfazione che mi ha preso, e mi nasconde anche la voglia di andare in bicicletta.
pure il cielo è coperto, apatico anche lui.
poi mi decido e parto... e una pedalata tira l'altra mi trovo sopra Perinaldo e non smetterei mai più di pedalare costeggiando margini di strada carichi di papaveri non ancora sfalciati e piano piano...... diventa domenica.

spero di poter andare in bicletta anche mercoledi 2 giugno... così lo faccio diventare domenica.

giovedì 20 maggio 2010

stà arrivando l'estate?

un periodo che per me è da sempre, come deve essere.
l'estate stà arrivando, la scuola stà finendo, le mie ciliegie le ho già assaggiate, le mie prime fragole arriveranno la settimana prossima.
e' arrivato anche il sole ma l'aria è ancora fresca.
questo periodo che sento come un passaggio mi fà essere come lui. in movimento e instabile.
sò che finiscono i ritmi certi del quotidiano "invernale" e degli orari dedicati, e che vado nell'impazzamento delle giornate lunghe, con gli orari dilatati, delle cene senza orologio. della luce fino a tardi e della luce già viva che mi sveglia ancora prima della sveglia.
e questo periodo passerella mi zittisce, mi rallenta, e il passaggio da una stagione che mi piace (la primavera), verso un'estate che non amo, anche se mi darà forza e risate, mi fà aspettare settembre, il mese che amo più di tutti, per come è e per la vendemmmia, che oltre darmi gioia, fra le tante altre cose mi dà i ricordi più belli, mi fà tornare bambino, mi ridà i profumi del mosto nei caruggi, i noli con i muli e la faccia del nonno e dei vecchi.

per intanto stà arrivando l'estate.

martedì 11 maggio 2010

il tempo

le giornate trascorrono.
mi sembra di vivere en passant, fin quando non mi prendo una giornata per la campagna, o una mattina/pomeriggio per una uscita in bicicletta.
allora trovo un senso, o meglio, un piacere.
la sera, dopo la cena, con un libro in mano, ed un qualcosa qualunque nel bicchiere e nell'altra mano, sento che mi manca solo la parola giusta per definire una creativa e serena tranquillità.

il problema, pur piccolo, è che questo stato di grazia lo trovo dopo la campagna o la bicicletta, che non sono la mia giornata.
la mia giornata è l'ufficio, e raramente dopo l'ufficio ho questi momenti di creativa e serena tranquillità.
ma tant'è

lunedì 3 maggio 2010

che sorpresa!!!

... e che nuovo entusiasmo.
cercavo in questo momento di memoria,25 aprile 1 maggio, un libro da rileggere. scorrendo nella , e qui mi gaso, MIA fornitissima libreria, ho tirato fuori; con gran colpa, in ritardo sul tempo e sul dovere, un libro che chi ha letto dovrebbe rileggere una volta all'anno: RULLI DI TAMBURO PER RANCAS, di Manuel Scorza.
(e chi non l'ha letto andare a procurarselo)
è il libro della mia formazione.
comprato perchè obbligato dalla Ivana della SANREMO LIBRI (1975).(vedrai ti piacerà)
erano i tempi in cui si divoravano i libri della Beat Generation, di Hesse, Calvino, Adhelphi, Musil e l'oriente zen. Borges
erano i miei 18 anni, il passaggio dell'età alla consapevolezza, grazie alla pesante realtà della letteratura.
scorza è arrivato prima di Marquez e lo precede.
letteratura per l'impegno sociale e suggerimenti (compreso il sogno) per resistere.
una lettura che dà forza e voglia di arrabbiarsi ancora.
e poi la scrittura magica dei sudamericani che ti dà il sorriso.
35 anni dopo......

domenica 2 maggio 2010

..ho pensato un po'

in questa settimana importante di rinvigorimento della lotta pensata, grazie al 25 aprile ed al primo maggio, e grazie a al blog di Pia (goodvalley) e di Alberto Cane,alcui neuroni(per abitudine quasi immobili e rinunciatari) si sono scontrati producendo energia e pensieri.
risultati:
il concerto tenuto il primo maggio a Perinaldo in santa giusta,e ben commentato da Pia ,è l'offerta con le nostre possibilità a tutti coloro che non possono essere in piazza san giovanni a roma.
e potrebbe diventare la testimonianza locale di quel messaggio.
in tutti i paesi e città ci sono bande orchestre e suonatori.
ripetere quel messaggio e piano piano far crescere i luoghi ed i numeri di piazza san giovanni sarebbe non più una voce ma cento e poi mille segnali di una voglia di riscatto della massa alla politica di oggi ed ai suoi rappresentanti.
riuscire ad organizzare questa idea darebbe anche punti di riferimento a coloro che non si riconoscono nei partiti classici o storici.
il 25 aprile , pensiero vecchio,ma grazie ad un post alberto rielaborato, mi ha convinto che sarebbe una cosa grande e giusta, proprio con l'occasione del 25 aprile, il tesseramento in piazza, durante le manifestazioni, all'ANPI( associazione Nazionale PARTIGIANI Italiani).
anche quì, facendolo diventare rito e sensibilizzazione, visto che i partigiani viventi sono sempre meno, noi ne diventeremo memoria e continuità, e loro non moriranno mai