sabato 29 gennaio 2011

un tipo di piacere, altro.

l'ho riconsiderato mentre in tv parlavano di ruby.
era l'ora di cena.
come al solito, pentola sul fuoco; preparo tavola; ecco piatti forchette bicchieri. moglie e figli in altre faccende affacendati, ed io che aspettando di buttare la pasta spilucco 2 pomodori secchi ed una fetta di cacciatorino tagliata a coltello, e li accompagnano con un buon bicchiere di vino rosso nostralino.

spengo la televisione ( che non è in cucina ) e si cena.

ed è tutto buono.
e mi accorgo di un piacere che vivevo senza accorgermene.

martedì 25 gennaio 2011

dopo il giorno, prima della sera

tornavo ieri sera, sul tardi. arrivavo a sanremo da tre ponti.
c'era la fine del tramonto sul mare, con i riflessi rosso smog sulla costa ed il crinale di capo nero. un rosso bello e strano, scuro, striato, mai visto.

poco prima scendendo dall'uliveto, orchidee selvatiche ancora da sbocciare sulla mulattiera, impacchettate da grandi foglie verdi.
un piccolo prato di margherite tra le zolle ghiacciate.

per la millesima volta mi manca la macchina fotografica ( come sempre peraltro), e mi manca di fermare questi momenti inattesi di bellezza, che passano veloci come la memoria mia di loro.

giovedì 20 gennaio 2011

dopo le bietole...

per chiarirsi le idee il vino è insostituibile.
bisogna però conoscerlo e rispettarsi.
và per gradi, sale, sale sale e poi , scende.
accende e poi spegne.
Ma c'è un momento in cui tutto è chiaro e riesci a vedere le cose per come sono, senza la maschera dei sentimenti e senza il filtro della logica.
vedi la cosa in sè.
in momenti così ho visto e rivedo che in questa vita non ci sono soluzioni a niente.
in momenti così ho visto e rivedo che in questo mondo non ci sono soluzioni a niente.
e che il vero segreto della vita è questo.

che la malattia è il tempo, che si muove e porta tutto via.
E anche quella che sembrava una soluzione era solo temporanea.

domenica 16 gennaio 2011

bietole per l'inverno.

venerdi: fatto la spesa.
teglie cuki, 3 hg mortadella e 3 hg prosciutto cotto in fette uniche, ricotta uova e parmigiano. canelloni coop e besciamella. stop punto 1
punto 2 raccolto "un grande prato verde "di bietole.
sera.
un bollore, tanto per far appassire (quasi a vapore), tritato il tutto con pepe, aglio (3 teghe), e sale nel bravo simac.
risultato:
6 teglie di 14 cannelloni cadauna da surgelare.
ecco un primo piatto pronto per cene improvvise.
la preparazione delle teglie è un rituale che si ripete da anni.
e mi piace questo lavoro da formiche per l'occasione che sarà ( come solitamente) una cena informale, accompagnata da bei bottiglioni di vino nostralino e risate , chiaramente grasse.

bietole per l'inverno.

martedì 11 gennaio 2011

parlando con la mamma....

si parlava con mia mamma di altri da noi..
e mi è ventuto da dire che : "avevano la testa da ricchi".
lei mi ha detto che non capiva così gli ho spiegato il mio dire.
i ricchi stanno bene ed essendo ricchi sono convinti di non aver bisogno degli altri.
quindi usano il prossimo e per questo non lo rispettano e non lo considerano.
avere la testa da ricchi per me significa questo, al di là delle ricchezze materiali in possesso: mancare di rispetto agli altri

giovedì 6 gennaio 2011

rileggendo...mi

ecco perchè non mi piace sanremo.
forse anche perchè non sono di sanremo, e io sò che si hanno radici dove si nasce.
e allora questo stare sospesi, senza i piedi per terra, (cosa di cui scrivevo ieri), può andare bene e avere anche un senso quando sei giovane e hai voglia e forza.
oggi non vivere quotidianamente, anche se ci vivo spesso, dove ho le radici mi manca.
e vivere a mezz'aria, tra luce e mare mi stanca , e me ne accorgo, e qui lo dico ad alberto, perchè nei miei pensieri e con i pensieri cerco sempre più spesso di dare vita ad un ricordo.(uno in particolare)
e mi piace

mercoledì 5 gennaio 2011

non mi....

non mi piace dire san remo e non lo dirò.
ma la grandezza di questa parte di terra, specialmente in queste giornate di cielo coperto e senza pioggia, è che anche noi stiamo sospesi, con i piedi non per terra, e anche i pensieri stanno sospesi, e anche se mi viene un po' di malinconia, anche lei stà sospesa, leggera.
e questa leggerezza la fà sopportabile, e mi fà stare così.
a mezz'aria,sospero come tra il cielo e il mare grigi e senza orrizzonte.

e non è sensazione da poco.

"ah, se in giro ci fosse anche meno zoccarattismo e più zucca, che pace Saremo"

domenica 2 gennaio 2011

pomeriggio di fine anno

sono andato nell'uliveto, 31 dicembre di pomeriggio, col vestito della festa, (...... le scarpe di koppale, quell'andata un po' per male ed in bocca il riso amar).

a zonzo, tanto per respirare un po' d'aria che mi piace e mi dà pace.

E mi è tornato in mente di quando ragazzo pieno di idee e fantasie, per fare il poeta scrivevo righe, dicendo, e ci credevo, che non ci fossero uccelli e che fossero i rami e le foglie a parlarsi cinguettando.
E mi è tornato in mente, di quando fantasticavo la creazione di una comune-anarco- agricola e ne discutevo con i fusti degli ulivi.

mi sono accorto che oggi non ne sono più capace, nè di pensare che i rami cinguettano, nè che si possa discutere con i tronchi d'albero.

ma sorridendo mi sono detto che bello averlo fatto, averlo potuto fare.