venerdì 4 febbraio 2011

quel profumo di mondorlo.

ci riprovo.
già due anni fà, come si dice in italiano, avevo messo a dimora nell'uliveto
5 mandorli. E' un retaggio antico.
si piantavano per dare all'olio un pizzico di profumo di mandorlo.
ci riprovo sperando che questa volta i cinghiali, ghiotti delle loro radici e della corteccia, non li sradichino.
spero nel loro rispetto per una tradizione che quà da noi non vedo più.
e spero bene anche perchè proverò a proteggerli recintandoli.
anche se il recinto come concetto (ricordare Rancas) non mi piace.

2 commenti:

Alberto ha detto...

Ormai le nostre campagne sono tutte un Rancas. Hai fatto bene a piantare questi mandorli, pochissimi si ricordano ormai di questa bella usanza.

gimmi ha detto...

I mandorli difendili dai cinghiali, anche con un recinto.
La stessa canzone di Victor Jara "a desalambrar" (contro i recinti e i latifondi che sembra la colonna sonora del libro che citi) dice che

Yo pregunto si en la tierra
nunca habrá pensado usted
que si las manos son nuestras
es nuestro lo que nos den.


Quindi le mandorle sono tue, non dei cinghiali :-)