e dico che il lavoro è un diritto e non un privilegio, come invece sembra sia, dopo la riforma biagi.
e penso che in tempi di crisi economiche (sempre conseguenti a crisi sociali e morali) i primi a dover ridurre guadagni e sprechi sono lo stato e i padroni.
le ricchezze del padrone giuste , ma forse troppe (suv casa al mare e in montagna e villa in città) sono state guadagnate sul plus valore creato dal lavoratore.
vale sempre per chi ha di più.
(se il di più e legittimo e legale)
uno stato sociale non permette licenziamenti , casse integrazioni e altro se non dopo aver riscosso da chi ha privilegi.
ma tanto basta.
per il primo maggio invece mi piacerebbe che ogni paese organizzazzasse il pranzo in piazza, ognuno portasse qualcosa e il Paese passasse insieme una giornata a parlare, a discutere e a ri- conoscersi
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3 commenti:
Spirito e concetti giusti nel primo maggio più tetro del dopoguerra.
In ogni classe sociale c'è bisogno di scrollarsi di dosso quell'inedia derivante dal benessere acquisito nel tempo.
Svegliarsi e rimboccarsi le maniche e, se possibile, lottare contro gli arricchiti indebitamente sulle spalle della gente.
Buon Primo maggio, Gianni.
proposta condivisibile, ci proviamo????
Nel mio piccolo - ma grazie a chi ha organizzato l'evento a Bordighera ieri - ci sono riuscito ad avere una cosa come quella da te auspicata.
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