sono andato nell'uliveto, 31 dicembre di pomeriggio, col vestito della festa, (...... le scarpe di koppale, quell'andata un po' per male ed in bocca il riso amar).
a zonzo, tanto per respirare un po' d'aria che mi piace e mi dà pace.
E mi è tornato in mente di quando ragazzo pieno di idee e fantasie, per fare il poeta scrivevo righe, dicendo, e ci credevo, che non ci fossero uccelli e che fossero i rami e le foglie a parlarsi cinguettando.
E mi è tornato in mente, di quando fantasticavo la creazione di una comune-anarco- agricola e ne discutevo con i fusti degli ulivi.
mi sono accorto che oggi non ne sono più capace, nè di pensare che i rami cinguettano, nè che si possa discutere con i tronchi d'albero.
ma sorridendo mi sono detto che bello averlo fatto, averlo potuto fare.
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3 commenti:
hai perso il fanciullino che è in te????
non ci credo
Che siano i rami ed i tronchi d'albero che dopo decenni di "progressso" e globalizzazione si siano (giustamente) ammutoliti?
- Sono con voi, "taggiasche"!
Ciao.
ma le scarpe di koppale esistono ancora? e se esistono le scarpe di Koppale puoi ancora continuare ad essere poeta, chi te lo impedisce, non vorrai mica dirmi che con l'età e tutto il resto...dai, su, va là, va lì, ricomincia da qui.
ciao Gianni, Buon Anno di meraviglia ed entusiasmo.
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