mercoledì 30 giugno 2010

come un satori

erano gli anni '70, liceo a sanremo e sardenaira alle cantine, con un bicchiere di sib.
il negozio prima delle cantine era una salumeria, con forme di parmigiano intere in vetrina, da leccarsi i baffi (vedi Soldati), ed di profilo al banco il salumaio, che ricordo.
Stessa cosa giorni fà; passando noto la vetrina identica alla sua storia ed il profilo del salumaio pure. E' il figlio. Identico e con lo stesso berrettino.
Stupore e sorriso subito. Dispiacere dopo un minuto.
il negozio c'è ed è rimasto; commercio immobile alle marche e al tempo.
le cantine sanremesi purtroppo non ci sono più.
come non c'è più il bar roma, ostanel,i vini d'italia, arrigo.
E' rimasto il locale
le cantine sanremesi, momento di formazione, di dialetto di incontro con il vino ed il minestrone e con Baffo non ci sono più e tra pochi anni neppure la memoria.

torno a casa e la sera mi riguardo il film E' già ieri,con antonio albanese, per ridere e trovare un qualche cosa di positivo nel tempo che passa.
e cancella.

sabato 26 giugno 2010

..ancora una nota

anzi due note sulla serata insieme ad Alberto, Filo, Pia e Skip..
a parte la molto bella serata sono rimasto sorpreso dal come tutti e quattro fossero come pensavo fossero.
penso anche che tenendo un blog si cerchi di trasmettere più intelligenza e sensibilità di quanta se ne abbia, di sembrare almeno;qualche volta rubando anche pensieri ed idee quà e là.
invece nò, la banda dei quattro, che non conoscevo, erano come li avevo pensati.

lego questo bel dato alla territudine, al cioè ,essere e sentirsi di un Luogo.
luogo che può essere dovunque non solo in valle Nervia o Argentina.
E' che quando si hanno radici ci si nutre dalla Terra, e se questa stà cambiando e la senti impoverita, ricevi meno aria, meno cibo; allora urli o gridi o ricordi
( questo per me è un sentimento del blog).
ed i volti incontrati mercoledi sera erano/sono le voci che sentivo vicine e di aiuto.
dentro le varietà di argomenti che ognuna tratta.
e che ringrazio.

giovedì 24 giugno 2010

NELLA NOTTE DEI GAVETTONI

L’estate ci ha destato
è meglio vederci che pensarci
"si vede dalla fisiognomica come scrivi" – dice Pia.
Stai fermo con ‘ste mani,
ma cosa fumi?
Ma cosa cerchi l’accendino, Alberto,
che non fumi più - faccio finta!
Pia è ancora disperatamente in cerca
dell’atomizzatore "Solo" con la foto di Sofia Loren.
Skip non s’arrende
bisogna vedere cosa capisce la gente.
La "chiusione" di Gianni
"fumai baixaricò si nu vurei ch’i ve piste".
Giacomo non si è visto,
aveva appuntamento dal fisioterapista.
Gian Marco è ancora sotto esame,
Filo si è già persa nello zafferano.
Non è solo un’illusione.
Ecco! Questo il nostro abbraccio non virtuale.

Post collettivo: Alberto, Filo, Gianni, Pia e Skip.

lunedì 21 giugno 2010

vale la pena, sempre

in leggero ritardo arrivare a San Biagio per vedere tantissima gente.
la sala non basta.
mi si riempie il cuore, meno elite e più massa, ci siamo, c'è movimento. si può ed insieme si deve allungare il passo.
e dare la propria disponibilità a lavorare nel senso.
erri de luca non è tra i miei scrittori preferiti, ma il suo scrivere lo sento vero, autentico.
mi è piaciuta la sua arrabbiatura per Francesco che se ne è andato di là, nel dopo senza tempo che ha chiamato "ergastolo ostativo"
mi sarebbe anche piaciuto (vista la tanta gente) un saluto ed il ricordo per saramago, un'altro dei nostri che ci ha lasciato per sempre, ma lasciandoci tantissima letteratura per pensare, capire e credere.
......e poi questo volevo dire:
il bellissimo tornare a casa, lento ( velocità massima 30 all'ora), pensando e con continui rimandi, col buio della strada ed i lampioni, ed una serenità che poche volte(dico senza vino e amici) sono riuscito a raggiungere.

postilla ( quando me ne sono ritornato dal dopo Maggiani ( che mi piace di più) non ho avuto le stesse sensazioni.
lego il fatto all'aver trovato veramente tanta gente.

lunedì 14 giugno 2010

stasera

stò leggiendo un giallo (la mia coscienza politica è molto scarsa)( in questo momento), ascolto però ottima musica.
trascuro un po' gli amici del bar,e mi godo qualche bella uscita in bicicletta.
il divano diventa un piccolo paradiso ritrovato.
e mi accorgo che anche questa è bella vita.
poi penso che per essere perfetta non deve durare più di tanto.
quindi spero che miles mi capisca, che la donna della domenica ritorni nella libreria.
una di queste sere mi guarderò anche il film, ma domani sera si riprendono le uscite e si và al Percfestival di naco e di laigueglia ad ascoltare in piazza (anima pulsante di ogni normalità) boltro prima e ambrosetti dopo.
e venerdi erri de luca a san biagio (anche se non mi cattura.)ma bisogna andare a dare numero alle cose che valgono, prima che ce le impediscano pure.

domenica 6 giugno 2010

ecco che ho trovato le parole

questi periodi che mi vengono, per fortuna brevi, mi sono già venuti e mi verranno ancora. e sò che mi mobilitano.
così riesco a contrastare queste apatie. questa settimana ho combattuto con una giornata di ferie per l'uliveto 'l'orto' 'la vigna e il frutteto a raccogliere ciliegie e fragole.
poi il ponte e ieri in biclcetta dal mattino per due uscite fantastiche- sanremo-isolabona-baiardo-san remolo e discesa X 2.
e così ristò bene, respiro grosso e sabato sera a san biagio per ascoltare le leggere e simpatiche affabulazioni di Maurizio Maggiani.
e poi la voglia di serate al bar, col bicchiere in mano a mangiar parole che non siano solo memoria ma idee di futuri possibili....
ed ecco le parole che ho trovato, le ha scritte una poetessa per gli altri.
quindi sono anche le mie.

IL VECCHIO PROFESSORE

Gli ho chiesto di quei tempi,
quando eravamo così giovani,
ingenui, impetuosi, sciocchi, sprovveduti.

E' rimasto qualcosa, tranne la giovinezza - mi ha risposto.

Gli ho chiesto se sa ancora di sicuro
cosa è bene e cosa è male per il genere umano.

E’ la più triste di tutte le illusioni – mi ha risposto.

Gli ho chiesto del futuro, se ancora lo vede luminoso.

Ho letto troppi libri di storia – mi ha risposto.

Gli ho chiesto della foto, quella in cornice sulla scrivania.

Erano, sono stati. Fratello, cugino, cognata, moglie,
figlioletta sulle ginocchia, gatto in braccio alla figlioletta
e un ciliegio in fiore e sopra quel ciliegio
un uccello non identificato in volo – mi ha risposto.

Gli ho chiesto se gli capita di essere felice.

Lavoro – mi ha risposto.

Gli ho chiesto degli amici, se ne ha ancora.

Alcuni miei assistenti, che ormai hanno anche loro ex assistenti,
la signora Ludmilla che governa la casa,
qualcuno molto intimo ma all’estero,
due signore della biblioteca, entrambe sorridenti,
il piccolo Gianni, che abita di fronte e Sergiulio - mi ha risposto.

Gli ho chiesto della salute e del suo morale.

Mi vietano caffè vino e sigarette,
di portare oggetti e ricordi pesanti.
Devo far finta di non aver sentito – mi ha risposto

Gli ho chiesto del giardino e della sua panchina.

Quando la sera è tersa osservo il cielo.
Non finisco mai di stupirmi,
tanti punti di vista ci sono lassù – mi ha risposto

Wislawa Szymborsa.