sabato 20 febbraio 2010

parlare per pensare

.....anche se ci torno sempre e di più, non abito più a badalucco da tanto tempo.
sanremo è vicina al mio paese, comunque mi manca e a sanremo mi sento come fuori di casa.

se devo trovare la cosa che mi manca di più sono i ritorni a casa la sera o le notti, i ritorni in genere.
sempre accompagnato da un amico, ci si accompagnava , sempre, per finire un discorso, per una confidenza, dare o esssere un aiuto.
o per gettare la base ad una riflessione per l'incontro del giorno dopo.
e sempre ci si attardava al portone. avanti e indietro con la voglia che il tempo non finisse mai.
porte sempre aperte o chiuse ma non a chiave.
che miracoli le notti con giovanni, cabaldo bubu lorenzo flavio adriana ida lorenzo franco renato onorato roberto brunella beppe gianni giorgio roccia alby ........è fantastico ricordare con il nome tutti e tutte le notti
ritornano e rivivono.
con la certezza che a riviverle oggi sarebbero le stesse.
perchè dentro non siamo cambiati.
anche se qualcuno, forse troppi non lo potrebbero più fare.

ecco il miracolo del ricordare. ricordare sempre

e come si diceva con Alby " sotto il pavè la spiaggia"

martedì 16 febbraio 2010

un bel libro

sono un grande e grosso lettore.
mari di parole, libri e giornali, leggo anche le istruzioni dei farmaci.
in estate sono costretto alla giacca per avere sempre a portata di mano almeno un tascabile!!!!
leggo per me. mi dà un piacere fisico.
ma stavolta voglio parlare anche a chi passerà di lì.
quest'estate in Puglia, a Lecce, sono entrato in una libreria per acquistare un libro che mi aveva intrigato dalla vetrina., e che cito, WINE SOUND SYSTEM di Donpasta, scelte musicali accompagnate da vini particolari.
dentro e casualmente un autore, Pierluigi Mele presentava un suo libro " Da quì tutto è lontano". compro come faccio sempre quando capita per supporto e contributo.
tornato a casa ho posteggiato il libro nello scaffale dei libri da leggere senza certezza.
poi è arrivato il momento giusto... una rivelazione.
un gran bel libro che mi ha stordito e toccato.

"stesse sconfitte, stesse utopie e stessi mulini a vento"

giovedì 11 febbraio 2010

ferie?!!!!!!

ieri ferie.
in campagna. prima uliveto poi vigna.
campagna dura, quella che stanca, non quella del raccolto e delle fioriture, ma quella della fatica.
quella che ti insegna la pazienza della fatica, che fatta con quotidianità porterebbe alla saggezza ed alla pazienza del CONTADINO.
vero ed unico rivoluzionario del mondo do oggi.
ebbene, è stata una giornata di ferie.
bella come quelle che la gente ci và al mare o in Francia per negozi.
una bella giornata come quelle che: " mi prendo un giorno anche se non devo fare niente così..."
la sera ero stanchissimo, "intravau" come si dice a Badalucco,e dolorante in tutte le giunture, , per alzarmi avrei dovuto usare una gru.
ma dentro al corazon mi sentivo una libellula.
mi sentivo tosto e giusto.
sul divano, con l'amico libro, due dita di pastis e carta e penna...

oggi in ufficio, così almeno mi riposo un po'.
nevica

lunedì 8 febbraio 2010

decantare

....ho lasciato passare un po' di tempo per il decanto, e adesso dico la mia:
il Premio Biamonti Frontiere non mi è piaciuto.
e lo spunto me lo ha dato la presentazione ad Apricale del libro "La giocatrice di Apricale" storia di amore e Pallone elastico (balun au pugnu) di Giacobbe.
Bella l'idea, bello l'argomento ( che è roba nostra e della Granda) , poca gente ma tanto cuore e tanta passione.
Mi si è aperto il cuore.

il premio Biamonti Frontiere è arrivato a 9 anni dalla morte di francesco ed è stato istituito ad uso e consumo di una intellighentia, Francesco Conte ed universitari vari. Assegnato ad uno scrittore (Maestro) che amo molto e che quel pomeriggio avrebbe potuto dire qualsiasi cosa. Sarebbe andata bene, avrebbe avuto applausi.
Per quel poco che ho di Francesco Biamonti (conosciuto personalmente e letto nella Prima edizione del1983 dell'angelo di Avrigue, grazie all'amica Ivana della Sanremo Libri,) dico che era un uomo del territorio e della Terra, era uno scrittore della gente e del sentire.
penso che un suo premio non l'avrebbe costruito così.
e se si fosse voluto un premio su Biamonti scrittore e anima, memoria per il futuro, pensato su di lui , non sarebbe arrivato 10 anni dopo.
io credo che istituzioni, provveditori e poeti, per Francesco avrebbero dovuto portare i suoi scritti nelle scuole superiori provinciali come libri di lettura e riflessione, per poi farsi raccontare dai ragazzi le sensazioni, per poter capire se sanno del respiro degli alberi e della vita dei sentieri.
se sanno delle grandi anime dei vecchi al bar o all'uscio.
a questo deve servire Francesco scrittore. A salvare il nostro salvabile, a recuperare il recuperabile.
francesco scrittore è un sensibilizzatore potente.
ha visto nel quotidiano cose che a noi sfuggivano, e ce le ha indicate. non dimentichiamole.
avvicinarsi ai suoi libri renderebbe consapevoli i nostri ragazzi di quei valori che oggi la TV cancella, dell'importanza non tanto delle radici, quanto del corpo, dell'anima e del suo contesto.
e ridare voce e vita a quello che lui amava conoscendone il senso e la memoria.
invece nel caso del Premio Frontiere penso si sia pensato più ad una autoreferenzialità dei relatori, che a portare Francesco in giro e negli occhi e nelle teste dei giovani ai quali noi non insegnamo a vedere come Francesco.
cosa di cui un giorno ci pentiremo.

anche Francesco come Tabucchi era è e rimarrà un MAESTRO.

venerdì 5 febbraio 2010

......si può fare

comincio a vedere molto positivamente il blog, al di là dei riscontri e dei commenti.
tenerlo pubblico come ora mi stimola a leggre gli altri e mi porta alla ricerca di spunti per la riflessione comune e la discussione.
e mi stà venendo la vecchia voglia di crederci ancora ed essere ottimisticamente propositivo.
promuovere idee per discussioni, incontri quando possibili perchè diventino agire, diventino fatti.

giovedì 4 febbraio 2010

di "primo" mattino, in attesa del pomeriggio

se noi si riuscisse a vedere il pensiero come attività sportiva, e quindi come disciplina, potremo pensare non soltanto ad allenarci, ma anche ad un allenatore.
e durante la ricerca, perderci in letture, ascolti di musica e serate con gli amici, al bar o sugli scalini,(come si faceva quando eravamo ragazzi e sembravamo stupidi)

il pensiero nasce da ieri, dove due mesi dopo vari problemi sono tornato a pedalare(quanto si và indietro a stare fermi!!!!) e da stamattina, quando immerso nei miei pensieri venendo al lavoro ho visto un foottista sul marciapiede già di mattina.